Ci ho messo quasi metà della mia vita a capire che con i figli non serve impilare azioni, opzioni, occasioni, viaggi costosi in mete turistiche attraenti, week end rocamboleschi, perché abbiano voglia di stare con noi.

Più li tieni stretti e più si allontanano. Più siamo perni indispensabili attraverso cui tutto gira, più creiamo persone infelici, dipendenti dal renderci soddisfatti.

Ci ho messo tempo a capire che lo spazio di cura verso i progetti politici, sociali, di scrittura, amicali, che porto avanti, non sottrae tempo, non priva le mie figlie di qualcosa, ma in realtà le avvicina.

Quando ho smesso di “giocare” alla famiglia felice e alla madre sul pezzo, affaticata e sacrificabile, loro hanno iniziato a cercare uno spazio condiviso.

Quando ho smesso di chiedergli realizzazioni di parti mancanti, di una vita che era dedita ma poco felice, loro ci sono state di più.

Quello che ha funzionato è non farle sentire in colpa se facevano qualcosa per loro stesse e non sentirmi in colpa mentre mi concedevo un nutrimento in cui loro non c’erano.

Amare i figli non vuol dire chiuderli nel cerchio stretto della famiglia, per me vuol dire aprirle al mondo, ai desideri.

Noi abbiamo un tempo piccolo ma tutto nostro.

Le cene, ad esempio, ogni tanto sono terreno di dialogo e non intendo dialoghi sempre profondi, a volte, quello che ci raccontiamo è banale, eppure vale lo stesso per tenerci insieme e avere il piacere di ritrovarci.

Non state mai con me, è una frase che non uso più. Non insisto, non mi aspetto niente se non godermi la loro presenza quando c’è.

La libertà di concedermi del tempo personale è anche specchio per la loro, la stessa libertà di non dover essere brave per me, perché io mi senta a posto.

Mi sono sentita a a posto quando ho iniziato a darmi ascolto, quando ho iniziato a fare delle cose che mi piacevano.

E così è capitato che, improvvisamente, mi abbiano chiesto del tempo, che abbiano sentito il desiderio di stare con me.

Abbiamo camminato di sera, in montagna, io e lei, e non abbiamo fatto niente se non stare insieme.

E quel tempo mi è sembrato prezioso, non più prezioso di quello che dedico alla mia felicità. Prezioso e basta.

Essere genitori alla ricerca della felicità, credo sollevi i nostri figli, credo gli permetta di concentrarsi sulla loro strada e non sulla nostra.

Credo che solo mostrandoci come adulti desideranti e in ricerca, possano aver voglia di stare con noi e riescano a vedersi non solo come figli ma come persone.

Penny ♥️

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