Ho amato indiscriminatamente solo perché mi amavano, essere scelta mi sembrava un lusso.

È una cosa che succede spesso alle donne, non so agli uomini perché d’amore non parlano con noi, né tra di loro, se ne parlano è perché sono professoroni e hanno qualcosa da insegnarci.

È una cosa che succede spesso perché il mondo in cui viviamo mette da subito le donne in una situazione di attesa più che di azione.

La nostra dipendenza d’amore parte da qui, da quando siamo bambine, provate a seguirmi un attimo.

Alle bambine viene richiesto il ruolo educativo dell’invisibilità: almeno tu comportati bene, sii silenziosa, discreta e carina. Spesso, infiocchettiamo le bambine- ti vuoi vestire un po’ da femmina?- l’indirizzo, consapevole o meno, non è quello del “stai comoda per agire, giocare, muoverti”- ma essere notata.

Per i maschi non c’è pressoché richiesta “mettiti la tuta così stai comodo” (per sporcarti, giocare, agire) al massimo: comportati bene ( ma è sempre sull’agito), di certo non gli si dice – ti vuoi vestire un po’ da maschio?-

E ancora.

I ragazzini giocano a calcio, sudano, si stancano, vincono o perdono, sono guardati ma agiscono nella loro esistenza anche senza le femmine.

Le ragazzine, spesso, le vedi a bordo campo, tifano ( a volte) oppure stanno lì, sulle panchine, i corpi apparentemente liberi ma già mercificati, a farsi i selfie, a mostrarsi, in attesa che qualcuno si accorga di loro.

Le ragazze non si incontrano per giocare tra di loro, si incontrano per fare le vasche, per fare shopping e grazie a Dio per stare insieme, chiacchierare e sviscerare sé stesse.

Un corpo libero è un corpo che ha consapevolezza del sé e si procura piacere ( agisce sul proprio piacere), altro è usarlo, metterlo in evidenza per il piacere dell’adulto (quanto sei carina!) per le bambine, del ragazzo per le ragazze, dell’uomo per le donne.

Anche l’abitudine all’introspezione è tutta al femminile. Ai bambini viene insegnato che i sentimenti non sono materia maschile e a risolversela da soli ( un uomo tutto d’un pezzo).

Qualcuno mi ha detto: è da sempre che questo è il gioco seduttivo tra uomini e donne, basti pensare alla storia. Infatti, la sottomissione femminile è un’ abitudine che arriva da lontano.

E allora cosa succede quando la nostra vita è improntata all’attesa, all’essere viste, al procurare piacere all’altro?

Succede che aspettiamo di essere scelte invece di agire sulle nostre scelte e molte di noi si accontentano di avere affianco un uomo, di essere bella per lui e non si accorgono nemmeno di farlo, fino a quando, un dolore, una consapevolezza, la maturità, non le scuote. “Dove sono stata fino ad adesso?”.

Chi non si accontenta, chi agisce, si assume, spesso, un rischio molto grande, quello della solitudine.

Questo è il primo momento, per molte di noi, in cui agiamo sulla nostra esistenza. In cui smettiamo di essere in attesa.

Di essere scelte.

A conti fatti, la solitudine è azione, ed è meglio della sottomissione, dove siamo comunque sole, sotto le mentite spoglie sociali di amore e uguaglianza.

Che dire: scegliete chi amare. Scegliete.

Penny ♥️

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2 comments on “La dipendenza d’amore delle donne.”

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