Sono nostri tutti i bambini. Appartengono allo stesso cielo, alla stessa terra. Li abbiamo messi noi al mondo.Sono le future donne e i futuri uomini.
Sono i futuri medici e insegnanti. Sono il mondo che lasceremo ai nostri figli. Sono quelli migliori di noi. Senza i bambini non c’è futuro. Nessuna speranza. Nemmeno fede. Niente di niente. La terra tornerà arida, il cielo si farà buio, il giorno sarà senza luce.
E potremmo anche pregare tutti i santi in Paradiso, oppure pentirci e giurare che non lo faremo mai più, che non resteremo in silenzio di fronte al loro sterminio,
ma non torneranno. Non torneranno i sorrisi, le mani piccole, i corpi avvoltolati ai nostri. E quelli che non abbiamo ucciso, quelli che sono sopravvissuti ci odieranno per averli lasciati soli, senza fratelli e sorelle, e ci volteranno le spalle. Non ci sono muri. Spazi. Terre. Religioni. Pensieri. Idee. Non ci sono bravi o cattivi bambini, ma imbracceranno un fucile, un giorno, e ci uccideranno. Esattamente come noi abbiamo fatto con loro. Crederanno che “giocare” alla guerra sia normale e da grandi stermineranno altri uomini.
Sono nostri tutti i bambini, possiamo proteggerli o spaventarli, oppure continuare a guardarli morire, uno dopo l’altro.
Un giorno, non molto lontano, ci sveglieremo e la terra sarà arida, il cielo si farà buio e il giorno sarà senza luce. E non saranno mai più nostri, i bambini.
Penny