Gli uomini ci dicono spesso che siamo delle rompicoglioni. E dal loro punto di vista, lì capisco. Loro, spesso ( non tutti ma), vogliono arrivare a casa e non pensare a niente.
Noi, invece, non ci fermiamo. Domandiamo e le loro risposte non ci bastano mai, che si tratti di cibo, vestiti o promesse importanti. Non siamo mai certe, e così subissiamo di domande.
Potremmo fare così… perché non mi cerchi più? Cosa hai? Davvero è quello che senti? sei sicuro? Dimmi la verità? Dimostramelo.
E dopo la dimostrazione partiamo con un’altra richiesta o un’altra domanda.
Per gli uomini è tutto molto più semplice: il sì è sì, e il no è no.
Per noi esistono un’infinità di sfumature: il nì, il so, il forse…allora domandiamo e stressiamo fino alla nausea.
E se non siamo soddisfatte ricominciamo.
La nostra testa frulla di interrogativi e non ci importano tanto le risposte, quanto poter fare le domande.
Ed essere ascoltate.
Perché, a volte, abbiamo la sensazione che non succeda. Che ci siano girate di spalle e svalutazione.
Allora, cari uomini, vi spieghiamo una cosa, cercate di amare le nostre domande, perché quando non lo facciamo più, quando la voce si ritrae e i silenzi vi invadono, ci avete perso.
Solo che non lo sapete ancora.
Penny
Imparato sulla mia pelle: quando una donna tace è perché non fai più parte del suo mondo.
Premessa: questo mio commento NON HA NULLA a che vedere con il tuo vissuto che descrivi e ci racconti con sconcertante sincerità. E non riuscirò mai a descriverti la gratitudine che ho nel leggerti.
Leggendo il tuo articolo mi sorge spontanea la seguente domanda: “Qual è l’origine del nostro essere rompico****ni” (cito il tuo titolo 😉 ). Perché se il problema di base è la nostra insicurezza e speriamo di stare meglio aspettandoci che qualcun altro ci rassicuri, allora non stiamo facendo altro che girare in tondo come il criceto nella sua ruota. Con l’aggravante che se l’altra persona (non per forza fidanzato/compagno/amante/marito, ma anche solo amico sincero od un semplice conoscente) si sente oppresso allora se ne andrà (magari anche solo un vicino di casa cercherà di far di tutto per evitarci).
Come sempre grazie per gli spunti di riflessione. Questo articolo in particolar modo mi da molto da pensare. Ed al momento devo sinceramente dire che non so se essere d’accordo o meno con ciò hai scritto.
Hai ragione, l’aspetto mancante in questo articolo è che, spesso, chiediamo agli altri risposte e conferme, a volte, noi donne, pure il permesso di respirare e, invece, dovremmo, in primo luogo, cercarle dentro di noi. D’altronde, è pur vero, per la costruzione sociale a cui siamo sottoposti, che gli uomini non sono abituati a parlare di sentimenti e, alcuni, sviano i problemi anche quando sono evidenti. Non so se mi sono spiegata, è bello i pensieri non siano sterili e si aggiungano di osservazioni e miglioramenti. Quindi, grazie. ?
ci portate all’estremo senza rendervene conto e alcune volte viviamo meglio quando vi allontanate e vi dico di più l’uomo soffre in silenzio…. perchè fare domande sa già si sa il problema (voi) e per questo non ne vuole parlare…. vi accetta anche da rompicoglioni….. ma poi il vaso si rompe anche n egli uomini!!!!
Un uomo col passare degli anni inizia a ragionare con meno ormoni che bombardano il cervello e tende a non accettare più quello che precedentemente sopportava xchè gratificato dal partner che a sua volta si dimostra spesso ormai poco coinvolto dai sensi e dalle emozioni. Il rapporto cambia radicalmente, la donna si annoia e l’uomo tende a cercare pace e serenità che difficilmente trova. È fisiologico. Che fare? Sopportarsi reciprocamente spesso diviene difficile, mollare tutto idem. Il principe azzurro e la fata turchina ormai perduti. Fin quando c’è reciproca attrazione è tutto bello, quando finisce questa finisce tutto.