L’amore è un oggetto ignoto. Chi dice di conoscerne l’essenza non sa di cosa sta parlando.
È impalpabile, eppure quando esiste è fatto di materia. Può essere di pietra o leggero come una piuma. Oppure eterno oppure durare un attimo.
Di certo, noi umani, spesso, lo conserviamo come fosse un barattolo di acciughe sotto sale.
Nulla sappiamo di lui, neppure il genere, eppure cerchiamo di trattenerlo in ogni modo, quando l’unica cosa che dovremmo fare è lasciare che esista per ciò che è.
L’amore è la forma più alta di egoismo, non ci raccontiamo balle.
Lo amo perché mi fa stare bene, perché mi fa sentire importante. Quasi sempre mi aspetto che l’amore donato mi torni indietro. Ed è giusto così.
Amiamo incondizionatamente? Credo di no. Forse accade per i figli, non per tutti, alcune persone amano solo se stesse o in funzione di se stesse.
Se sei nel mio mondo, se ruoti intorno a me, posso amarti. Ma forse quello non è amore.
Quando ami non c’è un perché, e se inizi a farti domande, l’amore si è già trasformato in qualcosa d’altro.
Lasciarsi è una forma d’amore. Credo proprio di sì.
L’amore tradisce, ferisce e sfiorisce. Come la vita.
Perché dovremmo cercare di conservarlo quando tutto muta? Sarebbe come chiedere a noi stessi di non cambiare mai e al tempo di non scorrere.
È pur vero che esistono molti tipi di amore e ognuno sceglie il suo.
C’è chi sceglie di avere un tetto sopra la testa ed essere monogamo o chi ama mille persone nella sua esistenza. Chi siamo noi per giudicare?
L’amore non fa male, se succede non è amore.
Non possiede. Questo è certo. Tu non sei mio. Io non sono tua. Nemmeno parte dell’arredamento.
A volte, l’amore, prende strade tortuose per manifestarsi, altre si rivela con semplicità.
È l’odore dell’altro che ci sceglie. Niente di più. Ed è l’odore che scegliamo per amare.
Non parliamo di sacrificio. Il sacrificio ci serve per dare un nome alla sofferenza, e far finta che sia amore. E nemmeno di bisogno. L’unico bisogno che abbiamo è dare dignità a ciò che proviamo. A volte niente e dovremmo imparare a riconoscercelo.
Una cosa è certa. L’amore si fa in due. Il resto si chiama sesso. E non c’è niente di male a voler fare del buon sesso, basta saper dare il nome giusto alle cose.
Per quanto mi riguarda non voglio più incasellarle l’amore. Chi lo incasella ha bisogno di dimostrare qualcosa.
Voglio che l’amore sia essenza e sostanza libera dentro di me.
Tutto è lecito? Non so.
Una cosa è certa, se sto bene, resto. È questo l’unico ago della bilancia.
Non so se sarà per sempre e ,ora come ora, non mi interessa nemmeno saperlo.
Ho imparato a fidarmi di me stessa e dell’amore. Lui richiede fiducia e la fiducia può essere tradita, questo lo so.
Per quanto mi riguarda, preferisco rischiare che vivere dentro al disamore.
Rischio l’amore e lascio che cambi insieme a me.
Non c’è nulla da fermare, basta vivere.
Penny ❤️
I primi di ottobre è uscito questo mio albo. Un modo diverso di pensare la genitorialitá. Un’eredità per i figli.
https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/
L’ha ribloggato su Penny.
Penso che la cosa stupenda che una persona possa dichiarare è quella di potersi fidare di se stessa, perchè non è facile, non è scontato e, poterlo dire vuol dire che si è camminato tanto e con profitto. Per tutto il resto per me Amare è dare il meglio di sè e sentirsi felice nel darlo, non ci devono essere aspettative ma rispetto sì, sapere che abbiamo un valore. ed hai ragione quando dici che si cambia, che tutto cambia e tutto si evolve e non esiste un giorno uguale all’altro e quindi anche l’Amore.
Grazie, la penso proprio così. Cara Fulvia…❤️