Oggi mi sono trascinata a fatica a vedere la figlia di una mia cara amica che interpretava un personaggio in un musical.
Uno di quelli spettacoli amatoriali in cui il pubblico è fatto dagli amici degli amici. C’era freddo, e me ne sarei stata volentieri al calduccio.
La chiamerò Sara.
Sara fa quinta superiore. Frequenta il liceo scientifico con ottimi risultati. È una ragazza brillante che potrebbe aspirare a molto. E i suoi genitori hanno sempre avuto per lei delle aspettative piuttosto alte, come è giusto che sia.
Sara crescendo ha cambiato idea sulle sue scelte future, e la direzione che sta prendendo non coincide più con quella di sua madre e di suo padre. Almeno per ora. E credo che un po’ li abbia spiazzati.
Oggi la guardavo sul palco: era sicura, elegante e brava. Davvero brava. Ma soprattutto felice di quello che stava facendo. Nonostante il pubblico fosse di amici degli amici.
Mi sono commossa.
Questo per dirvi che i figli non sono mai come ce li aspettiamo. A questo dovremmo prepararci.
E dovremmo fidarci di loro, e di quello che sentono. Spesso sanno superarci.
I nostri figli non sono noi. Anche a questo dovremmo prepararci.
Magari sbaglieranno, ma faranno i loro di sbagli. Come noi, a suo tempo, abbiamo fatto i nostri.
Lo so che è difficile, e non pensiate che io non capisca, è come se scrivessi a me stessa, per loro vorremmo sempre il meglio.
Guardando Sara, oggi mi sono chiesta: il meglio di cosa? Cosa desideriamo davvero per i nostri figli?
In un mondo così incerto, ho pensato che Sara sapesse già il fatto suo.
È una giovane donna che ha un interesse e lo porta avanti con determinazione e impegno. E allora ho pensato che se ci fosse stata mia figlia su quel palco sarei stata fiera di lei.
Ci sono persone che a quarant’anni non sanno ancora cosa vogliono nè chi sono.
Mi è sembrato, invece, che Sara lo sappia bene cosa desidera da se stessa. E l’abbia dimostrato al suo pubblico speciale: la sua famiglia. E a noi che eravamo lì per lei.
La verità è che non possiamo salvare i nostri figli. Anche a questo dovremmo prepararci. Lo dovranno fare da soli.
Ma possiamo essere lì. Indicare la strada. Suggerire. E se vorranno fare diverso, essere ancora lì, quando capiranno di aver sbagliato. Senza se e senza ma.
Siamo i guardiani del faro. Questo è il nostro posto. E sarà per sempre così, per lo meno per me.
Ogni tuo post mi riempie il cuore e mi commuove. E mi aiuta a cercare di essere una mamma “migliore”. Grazie. ❤
Anche per me è così sai? Le vostre parole mi costringono a riflettere durante la giornata. Ti abbraccio. Penny
i figli non sono nostri….. e devono essere felici !
A volte ci facciamo distrarre…
meglio di no…. buona giornata Penny!!!
I figli sono del desiderio che la vita ha di se stessa ( k. Gibran). Penny
…e lo dice lui che per me è un grande!!
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
…..”dimorano con voi e tuttavia non vi appartengono”…… 🙂
So che hai ragione ! Ma non è facile il nostro amore immenso , sono parte di noi , sono la nostra vita, vince sulla nostra ragione. Continuamo a cercare di parlare comunicare con loro sperando che capiscano il nostro pensiero ma questo non avviene e noi ci stiamo male. Vogliono farci capire che sono grandi come si può essere grandi da adolescenti e quindi , hai ragione dobbiamo fidarci e soprattutto essere contenti e sperare nel vederli sorridenti portare avanti con gioia le loro speranze e le loro aspettative e non le nostre.
E già….
?
Sai cosa penso? Un signore molto saggio un giorno mi disse: con gli adolescenti non bisogna parlare ma agire. Piccoli compromessi. Devono saperci intelligenti e non ingenui. Io a volte le ucciderei e ho paura, molta paura. Ma mi sforzo di lasciarle sbattere e non sempre hanno torto. Ti abbraccio Penny
Che bei blog per il mio risveglio… grazie ?
Oggi vorrei aggiungere un commento se posso permettermi. È pretenzioso, lo so, ma come mamma me lo sento troppo vicino. Adoro l’immagine di noi come un faro che indichiamo ai nostri figli la strada e che ci saremo sempre per loro se la sbagliano, è bellissima, ma la trovo troppo inflessibile. E se siamo noi a sbagliare nell’indicarla? Forse a volte indichiamo quello che sarebbe piaciuto a noi, dimenticandoci per un momento che-come giustamente ricordato-i nostri figli non sono noi….. o forse, a volte, semplicemente ci sbagliamo… allora è il momento di ricordarci che anche noi possiamo imparare dai nostri figli mentre insegnamo loro l’umiltà nell’accettare l’errore e imparare da esso. Quindi, invece di un faro, mi liace pensare che un genitore sia come una lampada che possa accompagnare il figlio ma che agli’occhi del figlio (specialmente da piccolo) sembra un faro…..
Chiedo scusa del lungo commento, me lo immaginavo come una chiacchierata al tavolino di un grazioso bar mentre prendavamo una cioccolata al peproncino con la panna….
?
Lampada o faro concordo in pieno con te. Siamo fallibili. Mi è piaciuto leggerti quindi non chiedere scusa. Piuttosto chi paga? Io o te?
Ps la cioccolata era buonissima. Penny
Bellissimo. Grandissima mamma.. 🙂
Ho tanta paura di non riuscire ad essere neutrale. Che quando mia figlia si opporrà a me, sarà un trauma irreversibile. Speriamo più tardi possibile 😉
Capiterà, e vi scontrerete, è un modo per crescere. Ma non sarà mai irreversibile, magari non vi capirete, magari vi allontanerete, ma tu sarai lì. Per lei.