Mi piace arrivare in luoghi impensati. Toccare lingue che non mi appartengono. Territori abitati da altri. Altri che non conosco.

La distanza si accorcia. La lontananza si fa vicinanza. Le cose che scrivo arrivano in Africa. In Asia. In Oceania. Penso a chi leggerà. A quello che sta facendo. Mi chiedo sempre se sia donna o uomo. Che storia sia la sua. Cosa proverà.

Non so se sono io che collego le cose o le cose che si collegano davvero, ma ieri, mentre uscivamo da scuola, un bambino di prima. Senegalese. In fila. Cantava l’inno d’Italia. E lo sapeva tutto.

L’ha fatto all’improvviso, come fosse una canzoncina allegra, di quelle che cantiamo insieme. Io e la mia collega ci siamo girate. Immaginatevi una fila di bambini urlanti e lui, nero come la notte, che cantava l’Inno. 

Arrivare al cuore degli uomini e delle donne. Questo conta nella vita. Abbattere muri, che se lo facciamo fuori, riusciamo a farlo anche dentro di noi.

Perchè non conosciamo tutto della nostra anima. E lo straniero e il diverso ci appartengono più di quanto immaginiamo. Per questo a volte lo allontaniamo. Abbiamo strizza che quella parte di noi non ci piaccia. Ne abbiamo paura.

Ma possiamo scegliere nella vita. Possiamo farlo.

Scegliere di far crollare le regole che ci siamo imposti. Si deve fare. Si deve essere.

Una cosa conta. Una sola. L’amore che buttiamo lì. E se quell’amore si semina tra le mura di casa farà poca strada.

Allora oggi vorrei regalarvi queste righe, come quel bambino ieri ha fatto con me, che le cose belle arrivano sempre all’improvviso:

Siate magnanimi con voi stessi e siatelo con gli altri.

Perdonate.

Siate grati.

Fate manutenzione. Che, a volte, non c’è bisogno di ricostruire.

Siate Gentili. Di quella gentilezza che incanta.

Genorosi pure. Che non è difficile. Basta dare.

Tutto tornerà indietro.

Ogni azione.

Pensiero.

Non mollate.

E siate straordinariamente fragili.

Che la fragilità è cambiamento. Forza pura.

Sappiate che ci sono ancora un sacco di cose da fare.

E c’è un sacco di felicità che vi aspetta.

È uno spreco terribile non rendersene conto.

Non farlo subito.

Che domani è già tardi.

Penny

Ps: oggi mi ha preso così. Se riuscissi a contagiare un pochino uno solo di voi, beh! ne sarei molto contenta. Come a dire: a volte mi piacerebbe essere la forza che non avete!

Buona giornata a tutti.

 

10 comments on “Pennypensiero”

  1. Dei giorni nostri mi piace questo connettersi da lontano con gente che vive a chilometri da noi, ma con cui puoi condividere pensieri, ideali, desideri, sogni, e tanto.
    Mi piace considerare questo aspetto positivo della rete internet che sostiene blog, social, informazione. E pazienza se consente anche tanto altro che piace meno.
    Le parole che hai scritto oggi esprimono in toto la mia idea di condivisione, di inclusione, di mescolamento, con l’altro, con l’estraneo, di cui sarebbe meraviglioso apprendere la lingua, la cultura, la musica, le idee. Come un bambino senegalese che canta l’inno italiano.
    Poi grazie per le righe di incoraggiamento.
    Il perdono. Questo è ciò che devo imparare.
    Perdona e passa oltre.

    • Io non avrei mai immaginato di “collegarmi” in questo modo. Non è tanto quello che scrivo, ma ciò che mi ritorna. Questa vicinanza mi richiama nello sforzo di essere migliore. Non è detto che io ci riesca ma ci provo.
      Per quanto riguarda il perdono, bisogna farlo, non tanto per l’altro, ma per noi stessi. Per stare meglio. Ti abbraccio. Grazie Penny

  2. …..E siate straordinariamente fragili.
    E’ difficile credere che un bambino ti abbia fatto un regalo cosi grande, c’è da pensare che le abbia copiate da un percorso che stanno facendo i genitori. Sante parole che è difficile mettere in pratica, io le sto cercando di mettere in pratica ( scusa che mi ripeto) già da un po di tempo, ma pur sforzandomi, quando viene il momento, non mi vengono in mente. Con te cercherò di abbattere quei muri che nella vita reale ci distorcono dal farlo ed attuarle quando serve. Sei una brava mamma e hai gli insegnamenti giusti per le tue “girls” e per i bimbi della scuola.

    un abbraccio Giovanni

    • Non sai quanto mi senta inadeguata, a volte, quanto non trovi le parole. Per questo scrivo e ho bisogno di sapere che altri sono nella mia stessa situazione. Mi aiuta. Grazie di avermi scritto.
      Ci si prova ad essere migliori. Buona giornata. Penny

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