Certo, oggi non è più come una volta, ci sono madri e padri con lavori, orari e responsabilità simili. Non stipendi, questo rimane un punto chiaro di disuguaglianza.

Ma non dovremmo lamentarci, i padri di oggi preparano la cena, fanno il bagnetto ai bambini, cambiano i pannolini, aiutano con le faccende di casa eccetera, eccetera.

Spesso, però, si dice anche che questi uomini si limitino ad obbedire agli ordini. Sembra siano le donne a dire cosa devono fare.

Sembra che siano le donne a gestire e organizzare la parte più consistente del lavoro. Quel carico mentale che ci riempie la testa dall’attimo in cui apriamo gli occhi.

Ad esempio mi chiedo chi pensa a cosa preparare per cena, chi pensa a comprare gli ingredienti, chi pensa alle merende dei bambini, chi le prepara e le mette nello zaino, chi si accorge quando qualcosa non va più bene, quali vestiti mancano, quali possono essere passati da amici o ad amici, oppure saranno riutilizzabili dai fratelli. Quali scarpe servono per i vari periodi dell’anno. Chi divide le cose che non servono più da quelle che potrebbero servire più avanti. Chi compra l’ombrello e gli stivali per la pioggia. Chi si occupa di chiamare il pediatra. Chi paga le attività extrascolastiche, la donna delle pulizie (se c’è) e si è occupato di cercarla. Chi pensa ai regali dei compleanni di amichetti e parenti. Chi pensa al bucato, cambio delle lenzuola, dei piumini, differenziare i lavaggi. Poi c’è la scuola, il materiale, le riunioni, gli avvisi sul diario, i libri, le gite, escursioni didattiche. Gli zaini da preparare per le attività sportive. Chi pensa a come gestire i figli quando non c’è la scuola, scioperi, allerte, vacanze, chi pensa a chiamare gli amici per concordare cene, incontri…

Potrei aggiungere 1000 esempi, forse, mi sbaglio, eppure quel carico mentale, per cui veniamo prese in giro quando diciamo che siamo multitasking, mi sa che sia prevalentemente nostro.

Quindi, a chi sostiene che oggi i padri cambiano i pannolini ai figli e dobbiamo ritenerci fortunate, perché un tempo non era così, vorrei dire che non basta.

E me ne frego se storceranno la bocca o penseranno che sono noiosa. Perché qui non si tratta di quello che facciamo noi donne, della nostra stanchezza, del perché, a un certo punto, per farci ascoltare, prendiamo decisioni drastiche oppure diventiamo isteriche, come molti amano definirci, anche se io userei il termine giusto: insoddisfatte.

Qui si tratta del fatto che il mondo ha uno squilibrio di genere enorme.

E non basta cambiare un pannolino o preparare la cena o prendere i bambini a scuola, ogni tanto, per pensare che le cose siano cambiate.

Perché, fino a quando, noi dovremmo continuare ad occuparci di quel carico mentale, gli uomini potranno spaparanzarsi nei luoghi di potere.

Potranno continuare a dire che portano a casa uno stipendio più alto e quindi che hanno bisogno di lavorare di più. Come una catena che non sposta di un millimetro l’asticella dell’equità.

E noi qui a pensare come mettere insieme impegni, figli, lavoro e forse desideri, quelli che restano.

Se restano.

Penny

7 comments on “I padri cambiano i pannolini.”

  1. Questo post è commovente !
    Perchè quando provi a spiegare che il carico è pesante …. è il solito mugugno …
    Chissà se i genitori di domani sapranno fare meglio .
    Noi madri di maschi abbiamo una grande responsabilità ….

    • So chi sei. Cosa fai. Come tieni tutto insieme. Sei brava. Ecco. E non so se gli altri se ne accorgono ma io ti vedo. Volevo dirtelo. ❤️
      Con tanto affetto Penny

      • Troppo buona ?
        Si fa come si riesce.
        Ho sempre in mente le tue parole “ci vuole tanto coraggio anche a restare”
        Ecco il coraggio … la forza delle donne .
        Ti abbraccio ?

  2. Beh dal mio ex compagno mi sono sentita dire proprio ieri che io volevo un servo. Perché ci sono donne, quelle in cui si imbatte lui ogni giorno, che non immagino neanche cosa fanno. Sono contente di lavorare e che il loro ruolo è quello di essere le regine della casa. E pure s****** coi mariti, scusate il francesismo.
    E che nessuna tra quelle che ha conosciuto gliene frega di politica come a me invece.
    Ed il mio volere un servo era la richiesta di occuparci insieme delle cose e non che mi venisse risposto che al posto suo ci mandava la madre!
    Solo a leggere la lista stilata da te Penny mi sino stancata stamattina.
    Ma questo mi su risponde che è ciò che fanno le donne da una vita.
    E perché lamentarsi sempre?!
    Vero. Non è solo su questo che si basa un rapporto…bisogna lavorarci su un rapporto cercare qualche compromesso…

    • Cercare i compromessi. Aggiustamenti li chiamerei io. Per il resto ci vuole rispetto. Certo, non sempre ci si capisce, ma ci si ama. E per amore intendo provare a capirsi e sentire l’altro. Io non vorrei essere la regina della casa. E nemmeno la regina di qualcuno. Io vorrei essere amata e basta. E compresa. ❤️ Ti sono vicina e ti capisco. Penny

  3. Grazie Penny, non sono mamma, ma zia, e trovo molto interessante quello che dici, perché ho visto questo da vicino. E una cosa che fa male oltre questo, e il fatto che il mondo continua a considerare che le donne che rimangano a casa con i loro bambini ‘non lavorano’ ??!!

    • Hai ragione, perché conviene alla società non considerare “la cura”come un lavoro. La demandano al mondo femminile e la situazione è risolta. Grazie mille un abbraccio forte.

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