Ieri sono uscita con la grande per comprarle un paio di scarpe. Me le chiedeva da non so quanto e tutte le volte cercavo di procrastinare.

“Dopo il primo del mese, che si rinnova la carta di credito!”.

Lei si dimenticava. Io facevo finta di niente.

Anche questa volta ci ho provato, ma non ci sono riuscita.

“Ora basta! A suon di primo del mese è passato un anno!” ha ringhiato la girl grande.

Così siamo uscite.

Le misurava e mi domandava:

“Mi stanno bene?”.

“Sono un paio di scarpe da ginnastica!”.

“Sì, ma il colore?”.

“Sono nere!”.

“Sì, ma la punta? Non mi fanno il piede troppo a punta?”.

Ormai ho imparato, ad ogni domanda rispondo: “Ti stanno benissimo” qualunque cosa sia, mento pure, senza ritegno. ?

Alla fine, dopo che si è guardata allo specchio, o meglio ha guardato quella porzione di piede allo specchio, mi ha detto:

“Non ne sono convinta”.

Ma va! Le avrei voluto rispondere, ma ho tirato un sospiro di sollievo! L’eterna indecisa non aveva deciso, e niente scarpe. Fiu?

Comunque, mentre eravamo li, la mia camicetta si è strappata. Andata! Così, nel negozio di scarpe(?) ne ho comprato un’altra, nera, con i fiori, soprattutto scontata, e mi sembrava bellissima.

Quando sono arrivata a casa la piccola era coricata sul divano, febbre e copertina.

Sono entrata in sala, le ho dato le medicine, lei aveva gli occhietti lucidi e stretti, cotta dall’influenza. Guance rosse. Era tornata bambina.

Ha notato subito la mia camicetta, visto che sono sempre vestita allo stesso modo, si è voltata appena verso di me e, con una vocina dolce ha sussurrato:

“Sei bella!”.

Mi sono immobilizzata, grata per quelle due parole, semplici semplici.

E accadono cose come un figlio che ti dice che sei bella e sai che l’ha pensato davvero.

I suoi occhi ti vedono come noi non riusciamo a fare, a volte.

I figli hanno bisogno di detestare le madri. Come una necessità.

Ma poi succede che le vedano belle, anche se sono sfatte e si accorgano che ci sono.

Allora ci pensi che forse sei bella.

E se sei bella per lei, di quella bellezza che parla di affetto, forse, dico, forse, puoi esserlo anche per te.

E quella bellezza non ha niente a che vedere con i trucchi, i travestimenti, le richieste sociali.

È qualcosa che resta. Fuori dalle convenzioni. Dentro alla presenza, alla cura, al bene.

Come una conquista di secoli.

Penny

PS: siate belle ma di quella bellezza che vale e non passa.
Buona serata ❤️

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