Tutto ciò che facciamo dipende dalla felicità. Lei è il vero motore di ogni azione e pensiero. Siamo tesi verso di lei, tutta la nostra vita lo è anche se pensiamo che non sia così.
È il punto di arrivo che anticipa sempre una partenza. Un movimento continuo, perpetuo, a volte, è visibile, altre meno.
Spesso abbiamo la percezione di condurre un’esistenza spezzettata dagli eventi, magari quando non abbiamo una direzione precisa da seguire e non riusciamo a dare un senso a quello che ci sta accadendo.
Penso ai lutti, non sono reali ma anche emotivi, una storia che finisce, un lavoro sbagliato, ai fallimenti, alle incomprensioni, ai rimorsi… si potrebbe fare un lungo elenco.
Così come quando siamo depresse o ci sentiamo sole o non sappiamo proprio quale decisione prendere.
Eppure, anche in quei momenti, siamo sempre in rapporto con la felicità.
Lei è la sorgente. Il panorama. L’orizzonte.
Se noi riusciamo a capire questa cosa, se in fondo ad ogni dolore o evento riusciamo a non girare le spalle al nostro essere, ad esserci fedeli in ogni istante della nostra esistenza, anche quelli terribili, capiamo che quel legame con la felicità è imprescindibile.
È lei che abbraccia tutti i momenti della nostra vita, li mette in relazione, li tiene insieme.
E anche se abbiamo la percezione che la sofferenza si interponga tra noi e la felicità, non è così.
Non lo è davvero.
Non dovremmo mai trascurarci e mai voltare le spalle a noi stesse, dovremmo avere fiducia, invece, perché la felicità c’è anche quando non la vediamo.
Lei è. Ci attende, ci spinge, ci condiziona.
Lei si esprime attraverso di noi. Senza interruzione di continuità.
Guardate al vostro dolore con clemenza, a voi stesse, con clemenza.
La felicità è in rapporto con noi. Sempre.
Anche dentro al buio.
Penny