Ci sono giorni in cui non sono felice. in cui il buio prende il posto della luce, lei si nasconde sotto al mio letto e io non la trovo più. ci sono giorni di dannazione. in cui il senso non bussa alla mia porta e mi chiedo: che cosa ci faccio qui? Quanto dovrò ancora lottare? E non so nemmeno più per chi e contro chi lotto.

giorni difficili in cui la bocca si fa asciutta. la voce inesistente e io non so assolutamente nulla di me. nemmeno il mio nome. arranco. mi arriccio. mi dimentico.

a volte non sono felice. non lo sono davvero. giorni in cui non sono più io. capita all’improvviso e invade tutto persino la maternità.

poi accade sempre, quel maledetto giorno passa, passa la paura. la solitudine. quel giorno passa sempre. l’orizzonte è lì dove deve essere.

che stupida che sono stata, penso.
non ci sarebbe il giorno senza la notte. non c’è felicità senza infelicità, solo che non si racconta.

Bisogna essere capaci all’infelicità per saper discernere. poter scegliere ciò che ci fa stare bene. Come potremmo fare altrimenti?

Lei serve e poi passa. E quando passa ci siete voi, sotto al buio, sempre, come una lucina accesa.

Penny

Rispondi