Non aspiriamo ad essere guardate, come dice qualche cretino, a piacere ad un uomo, a compiacerlo.
Aspiriamo a un lavoro che ci soddisfi, a un luogo in cui tornare la sera dove la cura sia un’ azione condivisa.
Aspiriamo con coraggio a raggiungere luoghi di potere, se lo desideriamo.
Non dobbiamo avere paura di competere.
Non siamo come gli uomini, vero, per questo dobbiamo difendere il nostro essere donne. Dalla punta dei piedi ai capelli.
Vestiamoci come cazzo desideriamo. Facciamolo per il piacere di essere come ci pare.
Solchiamo le strade e sputiamo fuoco a chi abusa anche solo con le parole.
Ora basta.
Lasciamo gli uomini se non ci fanno stare bene, che capiscano in fretta che non siamo proprietà di nessuno o stato sociale da esibire.
Non facciamo figli se non è ciò che vogliamo. Va bene così.
Scocchiamo frecce di rabbia, indignazione, cambiamento, se ci sottomettono.
Occupiamo le strade, i luoghi decisionali, nessun passo indietro.
Il potere maschile che uccide, determina, sottomette, deve spaventarsi.
Sì, deve spaventarsi. Retrocedere. Scusarsi. Accorgersi di noi.
Smettiamola di essere invisibili per quella maledetta paura di uscire dalle righe.
Cosa potrebbe succederci?
Che un uomo ci stupri, che lo faccia un gruppo, che qualche giornalista ci umili scrivendo dei padri separati come se fossero le vittime della società, che un uomo ci uccida o uccida i nostri figli.
Ed è per questo che non dobbiamo arretrare. Scoccare frecce e lanciare fuoco con canzoni, idee e lotta.
Dobbiamo incazzarci. Non c’è altra strada. Andarcene via se non amiamo più l’uomo che abbiamo a fianco. Non è peccato. Come non è peccato aspirare o restare da sole o non fare figli.
È peccato tutto il male che ci viene fatto ogni giorno attraverso le parole e le azioni.
Il potere patriarcale e misogino tenta di metterci al nostro posto, continuamente, senza sosta. Non c’è giorno che non siamo sotto attacco.
Non c’è giorno in cui qualcuno non ci dica come dobbiamo vestirci e come dobbiamo comportarci.
Questi uomini hanno paura. E fanno bene.
È il momento di dire basta.
Camminare a testa alta e attraversare le piazze, le città, il mondo.
Ora basta.
Penny