Mi piace settembre.

Mi piacciono gli inizi, sempre. Comprendono la fine di qualcosa, qualcosa che porterò con me.

Un’altra estate. Un odore. Un sasso preso sulla spiaggia. Quella camminata io, lui e lei: la cana.

Mi piace perché anticipa l’autunno e le foglie che cadono di mille sfumature.

Compro l’agenda nuova e sono piena di buoni propositi.

Mi metterò a dieta è un must. E anche se non succederà è bello pensarlo mentre mi gusto l’ultima colazione cappuccino e cornetto al bar.

C’è sempre un’ultima colazione che non lo è mai per davvero.

Mi piace settembre perché cambia il tempo e si sta meglio, l’aria taglia la sera e i brutti pensieri.

Sa di malinconico e la malinconia mi avvicina al senso. Non so perché.

Mi piace perché l’abbronzatura non conta più e io ritorno nella norma.

Mi piace perché le mie figlie (se Dio vuole) tornano a scuola e non bivaccheranno più tra il divano e io letto come avessero lavorato 40 ore consecutive. Che non le reggo!

Mi piace, perché penso in quale palestra iscrivermi, le vaglio tutte e poi non ho tempo, ma é bello immaginare che prima o poi lo farò.

Mi piace settembre perché tra poco sarà Natale e a Natale si ricevono i regali, ah no! Questa è un’altra storia e riguarda i bambini.

Io un po’ lo sono, bambina intendo. Ancora, sempre, con la cartella sulle spalle, il diario e l’astuccio nuovo.

Sono quella bambina e quella ragazza e quella donna che attraversa la strada per incominciare un nuovo anno e dice a se stessa: è già settembre. Ma c’è, e conta.

Cavoli se conta!

Penny

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