Che le nostre sconfitte siano germogli.
Le nostre parole frecce di cultura.
Il nostro pianto acqua che trascina a valle i privilegi maschili.
La nostra presenza corpo che irrompe.
La nostra storia monito a non fermarci.
Le altre donne siano sorelle.
La nostra consapevolezza un’arma.
La nostra solitudine una forza.
La capacità di cura, richiesta forte di condivisione.
Sentirsi parte, una certezza.
Le nostre figlie e i nostri figli un’occasione di discontinuità.
Il desiderio, un pilastro dentro alle nostre giornate.
Il sacrificio femminile una parola da accartocciare.
L’ambizione un seme per l’uguaglianza non solo tra gli uomini e le donne ma tra gli infiniti generi.
L’indignazione uno strumento di cambiamento.
Il saper sentire, il dolore, ad esempio, non vergogna ma identità.
Il nostro obiettivo, ora e sempre, fare in modo di contare.
La libertà, l’unico scopo imprescindibile.
Noi non facciamo la differenza. Noi siamo la differenza.
E gli uomini devono capirlo.
Penny
Grazie a tutte. Io non mollo, stiamo insieme, ora di più.
( per aprirlo tenete premuto sopra)
Rimaniamo incazzate il giusto per cambiare le cose.
La realtà cruda è che troppe donne non credono in se stesse e, di conseguenza, nelle altre donne. Mancano i modelli, i riferimenti, il coraggio e la cultura per andare oltre. Ho ammirato il tuo impegno e, credimi, se fossi stata Ligure, avresti avuto il mio voto.