Cuneo. Ed è successo che tu ti trovi in un luogo che non è casa tua. La tua città. I tuoi posti conosciuti. E sia ferragosto. Succede che qualcuno a cui vuoi bene si senta male e c’è la corsa in ospedale.
Succede che ti affidi. Guardi gli operatori che incontri, i medici, le mediche, gli infermieri e le infermiere, con gli occhi di chi ha bisogno di essere accolta.
E, capita che non trovi nessuno, da colui che ti misura la temperatura al medico che interviene, che ti parli in modo sbrigativo.
Succede che il telefono sia libero, che al centralino ti dicano: Le passo subito il reparto e che in reparto un’infermiera gentile ti risponda: Io non posso darle informazioni ma appena arriva la medica la faccio chiamare.
E dopo dieci minuti la medica mi chiama e mi spiega bene, quando non capisco, ripete.
E io avevo paura ma sapevo che era in buone mani. Mi permettono di andare bardata di tutto punto ( ringrazio mille e mille volte ancora di avere il green pass!) e quando chiedo, mi spiegano di nuovo. Chiami quando vuole, mi dicono.
Noi stiamo tutti bene. Molto spavento ma tutti bene.
La mia vita in questo momento è così, un sali e scendi. Sto imparando a stare dentro al dolore quando arriva e a gestire la paura, non la combatto, sarebbe energia sprecata. Lascio che passi.
In tutto questo non sono sola. Ho la mia famiglia, il punto cardine, quelle due ( madre e sorella) a cui accedo sempre e che fanno da muro contenitivo.
E ho degli amici e amiche, sempre pronti, per me, per noi. Non sono tanti ma sono molto buoni, credo non potrò mai essere abbastanza grata.
È proprio vero che la sanità come la scuola, non funziona quando è solo legata al profitto, perché, nei momenti di maggiore fragilità abbiamo bisogno anche di competenze emotive.
Quindi, grazie a tutti quegli operatori ( dal primo all’ultimo) che operano nel settore pubblico ( nonostante le pochissime risorse messe in atto e il lavoro sottopagato ) che si spendono per accogliere la malattia e la fragilità di chi assiste.
E, poi, lasciatemelo dire, il green pass, è un’ occasione perché, a volte, il bene comune deve superare quello del singolo.
E tutto ciò che è publico, dovrebbe essere per lo Stato e quindi per noi, una priorità. Perché, tutti abbiamo bisogno, prima o poi.
E tutti, abbiamo diritto ai servizi migliori, non solo chi può.
Penny ❤️
Se volete cercarmi:
https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/
http://old.giunti.it/libri/narrativa/il-matrimonio-di-mia-sorella/