Tentiamo e proviamo e riproviamo ad eliminare la tristezza da noi e dai nostri figli se li abbiamo.
E se fosse proprio la tristezza a tenerci in piedi? Se la tristezza e anche le esperienze in negativo facessero di noi e dei nostri figli delle persone desideranti?
Desiderare. Cercare ciò che manca. Stare.
Questa é l’epoca delle soluzioni immediate: non piangere, non ci pensare, supera.
Ma se ci fermassimo e parlassimo con noi stessi o spiegassimo ai nostri figli che é necessario stare nella tristezza?
Che la tristezza ci spinge a cercare e guardare ciò che ci fa stare bene e che una vita di tutta felicità é un’illusione?
E non lo scrivo con rammarico, lo penso e mi aiuto a cambiare prospettiva per non essere quel tipo di persona e madre che non sa reggere la propria manchevolezza, quella delle proprie figlie e dell’esistenza.
Una vita mancante é una vita in cui le cose sono ancora possibili, i sogni ad esempio, ed é la ricerca dei sogni più che la loro realizzazione a tenerci in piedi.
A volte quando mi guardo intorno penso che stiamo sbagliando qualcosa con i nostri ragazz3 e bambin3, siamo così abituati a tamponare ogni esperienza di dolore e ad annullare esperienze di fatica che non sanno più avere un’esistenza che non sia di tutta felicità.
Non concediamo la tristezza, come non la concediamo a noi stessi. Ma la vita é retta anche da lei e i discorsi interiori intorno a lei.
Non si può essere felici essendo solo felici.
Bisogna ripetercelo e ripeterlo. Ricordare che dentro all’esistenza bisogna saper stare e che certi sentimenti o emozioni sono necessari per poter desiderare.
E insegnare a desiderare é in compito arduo, forse il più difficile. Insegnare l’accettazione della tristezza come necessaria al viaggio, pure.
Buon inizio.
Penny ♥️
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Condivido in pieno, oggi non ci si può neanche concedersi di essere tristi, vieni schiacciato, messo da parte, isolato e così devi mascherati ed andare avanti ..
Bisogna resistere e andare controcorrente. Ti abbraccio, mai vergognarsi del proprio dolore.
Penso che quel che ci toglie molte energie sia la paura del giudizio; è una cosa che ho capito nel tempo. E me ne sono liberata nel momento in cui ho smesso di giudicare; prima me stessa, poi tutti gli altri. E togliendomi questo fardello ho avuto molte più energie da dedicare al desiderio che tu, giustamente, indichi come fondamentale e importante. Penso anche che essere sempre felici non sia possibile; non in questa vita, perlomeno. Non so nemmeno se riusciremmo a sopportare una vera e continua felicità costante. Il tuo articolo è molto bello e profondo. Grazie.