Ho capito che l’amore non può esaurirsi con la risposta a questa domanda: ma lo ami? Lo ami ancora? E lui ti ama? -frase al femminile perché mi riesce difficile immaginare che un uomo porga a un altro uomo questa domanda- (magari mi sbaglio).

La vita. L’amore, a volte, porta complessità tali che sono inimmaginabili, la prima é il movimento imprevedibile dell’esistenza.

Il denaro. Anche se la narrativa infantile ci ha raccontato che l’uomo ricco, in quanto principe, ci salverà da una vita di stenti, la disparità economica rimane una complessità.

Questa determina potere, generalmente da parte maschile per una questione sociale, e non neghiamo che il potere sia all’interno di ogni relazione, persino il sesso é talvolta potere di dominazione; la capacità necessaria per esistere come coppia é quella di riuscire a dosare il disequilibrio. Alcuni lo fanno, altri rimangono incastrati a vita.

I figli. I figli complicano l’amore quando sono in comune, tu sei la madre o il padre dei miei figli– ci uniscono-…figuriamoci quando nascono da altre relazioni e magari curano ferite narcisiste di padri o madri che- consapevoli o no- non accettano di essere stati lasciati, dando un bel carico da novanta a questi ragazzi, incastrando tutti quanti.

E poi siamo così sicuri che la domanda: ma tu lo ami? Avrebbe la stessa risposta senza dei figli in comune? Senza la condivisione di mutui, case, conti in banca, parentela ecc…?

Sto cercando sincerità. Non mi sento cinica ma provo ad andare a fondo – l’amore non é un baluardo da portare come trofeo -sono riconosciuta in quanto amata, in quanto ho un uomo accanto che mi sposa.- frase sentita di recente-

É finito quel tempo? Non lo so. Forse non ancora.

Se non sono scelta e “ portata all’altare” ( portare dice tutto), chi sono? E chi non si sposa in chiesa (niente sacramento) con tanto di fanfara, suvvia, per cosa lo fa? Festeggiare con gli amici? La reversibilità? Lui te lo deve… gli uomini non si preoccupano di essere le mogli di loro stessi!

A qualcuna di alzerebbe l’Isee e questo potrebbe essere un problema!

Scherzo. Forse.

Credo che l’amore sia complicato e il tema non possa esaurirsi dentro a un riconoscimento sociale. Ci sono mille variabili, e chiuderlo in un contenitore mi appare un tantino superficiale.

Per quanto mi riguarda provo ad amare con tutte le complicazione del caso, figli non in comune, case separate, conti separati; non mi chiedo se lo amo, se ci amiamo, se lui mi ama. Piuttosto mi domando cosa mi sento di fare, cosa desidero -e i desideri non sono acquistabili-, consapevole che non siamo più quelli di una volta è che l’amore, non é un soprammobile, muta di pari passo con noi.

Forse, e dico forse, é questa la sfida delle donne: ricollocare l’amore fuori dalla magia, dalla mistificazione, dall’amore basta all’amore.

Non c’è nulla di più relativo dell’amore e, spesso non é mai pulito dai condizionamenti sociali, dalla storia che ci portiamo dietro, ma si colloca dentro a svariati contesti che hanno a che fare con il potere.

Non pensate alla vostra storia singola, pensate alla storia sociale.

A volte, la sua narrazione é il miglior prodotto in vendita, soprattutto per il femminile.

Mi costa fatica sviscerare, capire, dare risposte, decidere di stare dentro a un contesto inaspettato -in cui il riconoscimento sociale é tagliato fuori- perché per quanto cerchiamo di controllare l’esistenza, lei sparpaglia le carte.

Eppure vi dirò una cosa, mai come in questo momento, ciò che provo si sta pulendo dai condizionamenti. Nello stesso istante in cui Io sono Io, quella domanda: lo ami? Ti ama? Sparisce.

Resta un’unica consapevolezza. L’amore ha bisogno di ricerche complesse che non si esauriscono mai in una sola domanda, men che meno in una sola risposta.

L’amore ha bisogno di continue negoziazioni non sottomissioni.

Magari domani scriverò un’altra storia, oggi, scrivo questa. Perché è la mia e Io Sono, al di là dell’amore, di una narrazione unica, di una generalizzazione.

Penny♥️

Ps: Alma, questa mia amata protagonista, sviscera se stessa fino a rompere ogni prevedibile schema. Si fa male, certo, soffre, si dispera è trascina con sé i suoi figli. Ma sta in piedi e si ricolloca in cima alle priorità salvando se stessa e loro.

Ps: scusate se no ho più scritto ma stavo concludendo questo progetto qui: ⬇️

https://www.sperling.it/libri/in-famiglia-tutto-bene-cinzia-pennati

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