
Ho letto l’articolo sui ragazzi del liceo di Bari che hanno maltrattato delle galline e eviscerato dei pesci, così, per festeggiare la fine della scuola. Non bastano più i coriandoli. Penso che noi adulti, con le nostre brutture nel mondo vicino e lontano, abbiamo sdoganato il desiderio di fare del male. I nostri ragazzi rischiano di non sapere più quale sia la differenza tra il male e il bene. A l dolore dell’altro sono diventati immuni. D’altronde ormai abbiamo immagini terrificanti quotidiane di bambini che muoiono di fame, presi a calci dai soldati, bruciati vivi. Penso a Gaza, ai neonati mangiati dai cani, notizie su notizie. Ma anche ai morti in mare nel Mediterraneo di cui nessuno parla più. Alle violenze in Libia, ormai ai margini, alle donne afgane che non possono nemmeno affacciarsi alla finestra. Alle ottanta guerre nel mondo. Penso a un ragazzo che entra nella sua scuola in Austria e spara ad altri ragazzi, come lui. Penso a quella donna e quella bambina che sono state trovate in un nostro parco, in Italia. La piccola, morta quattro giorni dopo la madre, é stata uccisa, picchiata. Non aveva nulla nello stomaco da quattro giorni. Due invisibili. Chi stiamo diventando? Penso all’America, per sedare la rivolta, ci vuole una forza che sia più crudele di sé stessa. Un ossimoro vergognoso, quasi surreale. Penso alle torture nel carcere di Marassi, mi ha scritto la madre di un ragazzo che é stato detenuto per pochi mesi, mi ha raccontato l’orrore, come quello di una violenza sessuale con un manico di scopa. Neanche si può immaginare. Sempre nella mia città, due ragazzi pallanuotisti sono stati condannati per stupro di gruppo. Violentavano e filmavano la violenza. Godevano di quel potere che creava sofferenza. Si può dire che l’orrore nell’orrore, non ha distinzione di classe. Smettiamola di confinarlo nella povertà o nel disagio, non é così. E poi i femminicidi, ieri pensavo: non riesco nemmeno a stare al passo, provo a raccontare di una donna e un’altra é già morta. Penso che abbiano in comune solo una cosa questi orrori. Il desiderio di potere di uno o più uomini. Le bombe, la violenza sessuale, le mani sul collo a stringere, la costrizione alla fame, hanno la stessa radice. Il desiderio di sopraffazione che é un fatto prevalentemente maschile. Non salvo tutte le donne ma questo é l’unico denominatore comune.
Ci stupisce davvero se dei ragazzi maltrattano delle galline e ne godano?
Quale esempio stiamo dando?
Devo pensare ad Adam e sua madre, Alaa al-Naj, al salvo. A quella sua frase: “Non ho parole per ringraziarvi”.
Ci si dovrebbe inginocchiare e chiedere scusa. È lei, con il suo bambino, a ridarci un soffio di quell’umanità smarrita.
Un’umanità che, se non la recuperiamo, ci travolgerà, rovesciata contro di noi dai nostri stessi figli.
Penny ♥️
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