C’è un tempo per ogni cosa.

C’è un tempo che è possibilità.

Un tempo lento per i nostri figli, in cui non siamo capaci di non chiedergli niente. In cui non devono essere più bravi degli altri. Per alcuni ci saranno strada diritte, per altri più tortuose.

La vita è sempre nascosta nelle fratture.

Ci vuole un tempo buono in cui stare vicini. Ma esiste un tempo in cui si può stare lontani. Persino dai figli.

Il tempo ha bisogno di cura. Di pranzi cucinati ogni tanto, di passeggiate tranquille, e di baci. Ma anche di distanza.

C’è un tempo in cui cucire spalline e cuori.

E un tempo per “conservare”.

C’e un tempo che si chiama morte, e dobbiamo pensarci. Parlarne prima che ci colga.

C’è un tempo in cui spingere le altalene in alto. Un altro in cui tenergli i piedi ben ancorati a terra. L’equilibrio è la sfida

C’è un tempo di solitudine, ma anche in cui stare insieme. Se il fuori e il dentro coesistono, allora sì che tutto funziona.

C’è un tempo a cui si arriva, prima o poi. In cui la vecchiaia e l’infanzia coincidono, ed è una strana forma di tenerezza.

Non possiamo dimenticarci di quello che ci è stato dato, fosse anche solo il dono della vita.

C’è un tempo in cui saremo memoria. E sarà bellissimo vivere nei pensieri di chi abbiamo amato.

C’è un tempo in cui fare silenzio. Nel silenzio ci stanno di casa i desideri, i progetti, le idee.

Esiste un tempo in cui bisogna comprendere quello che siamo stati. E uno in cui è necessario capire come andare avanti.

Un tempo lungo in cui siamo entrambi.

Un tempo che vive di emozioni e uno di raziocinio. Uno di paure e uno di coraggio, che sono poi la stessa cosa.

Un tempo per noi e per i nostri figli. Bisogna salvaguardarli entrambi se non vogliamo perderci di vista.

Esiste un tempo per l’amore e uno per quando finisce. Uno per amare i figli e accettare, a volte, di non esserne stati capaci.

Esiste un tempo passato che è un bagaglio a mano, e dobbiamo portarcelo sempre dietro. Ma c’è anche un altro tempo per fare spazio e aggiungere speranza.

C’è un tempo in cui i figli piangono, il pianto è luogo di crescita. E lo è anche per noi, si rinforzano radici.

Un tempo in cui si deve essere grati e uno del perdono. Senza, non possiamo procedere.

C’è un tempo per la perdita e uno per la vittoria. Il metro di misura, però, deve riguardare solo noi stessi.

Un altro in cui bisogna lasciare andare.

C’è il tempo dell’amore. Lui si trova ovunque. Non dobbiamo cercarlo. Arriverà. E sarà bellissimo. Ditelo ai vostri figli. E prima ancora a voi stessi.

Non abbiate fretta. Mai. Solo fiducia.

C’è un tempo per ogni cosa.

Penny❤️

I primi di ottobre è uscito questo mio albo. Un modo diverso di pensare la genitorialitá. Un’eredità per i figli.

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/