Io sì che ti credo.
Ti credo anche se avessi portato i pantaloni corti e le gambe scoperte. Quel giorno.
Ti credo anche se avessi avuto la maglietta attillata.
Ti credo anche se fossi uscita per divertirti. Come non ci fosse niente di male.
Io ti credo.
Perché sono stata, e sono come te.
Perché sono donna.
Sono madre.

Perchè esiste il diritto di scegliere la vita che ci appartiene. Di essere felici. Di guardare al futuro.Di fidarci.Di partecipare a una festa senza pensare che cinque uomini facciano di noi quello che vogliono.

Io sì che ti credo.
Immobile. Silente.
Filmata come orrore da mostrare.
Con gli occhi chiusi per non vedere.
La faccia bloccata dentro alla paura.
Con la speranza di rimanere viva.

Io sì che ti credo.
Ti credo quando hai il coraggio di denunciare.
Ti credo dentro alla delusione della sentenza.
Al bisogno della verità.
Io ti credo. Come le altre donne.
Che lottano con te.
Oggi.

Io sì che ti credo.
Alzo i miei guanti rossi.
Contro l’orrore.
La prepotenza.
La violenza.
Lo stupro che si rinnova nella condanna.

Io sì che ti credo.
Credo nel diritto di tutte le donne
a essere libere.
Libere.
Libere.
Senza per questo essere violentate.
Uccise.
Massacrare.

Alzo i miei guanti rossi.
Insieme a te.

Io sì che ti credo.
Noi qui ti crediamo.

Insieme ce la faremo a cambiare le cose.

Se nessuna si tira indietro. Ce la faremo.

Per le nostre figlie, le donne che verranno, per noi.

Penny

Sosdonne.com

8 comments on “Io sì che ti credo.”

    • Cara Angela, dovremmo esserci abituate all’orrore…per fortuna non è così. Bisogna lottare perché qualcosa cambi. Bacino

  1. Grazie, grazie di nuovo per quello che scrivi. Sono nonna di due bambine, figlie di mia figlia. ho sempre creduto nella libertà, anche quando la figlia adolescente faceva le sue prime uscite serali.
    Ma ciò non impediva una paura nascosta, per quello che sarebbe potuto accadere.
    Quindi, ancora grazie
    sonia

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