Caro D,
oggi parto.

Le partenze sono sempre belle e malinconiche allo stesso tempo. C’è chi le vede con tristezza, chi con gioia, ma, nonostante tutto, è sempre un lasciar andare.

Partire vuol dire prendersi una pausa. Non importa se sarà lunga, se si starà via mesi o anni, non importa se sarà breve, magari solo tre giorni. Si parte e basta.

Allontanarsi da casa e dalla quotidianità mi rasserena, mi fa venire voglia di sentire la mancanza delle cose ordinarie, delle persone care, del mio tempo, ed è bello.

Partire vuol dire anche prendersi del tempo, e a me ne serve sempre un sacco.

Insomma, non mi basta mai e una volta tornata, mi è sempre sembrato troppo breve.

Stamattina mi sono svegliata presto, un po’ stanca, ma agitata, ho indossato i vestiti scelti la sera prima per il viaggio, salutato mamma, e sono uscita.

Eccomi camminare nel vialetto di casa, la valigia in mano, un sorriso in volto, spero di aver portato tutto.

Oggi parto. Gita di classe.

Le ho sempre amate, fin da piccola, quando allontanarmi per un po’ mi sembrava la cosa più grande che avessi mai fatto.

Adesso è tutto diverso, crescere vuol dire anche questo, imparare a vedere le cose in un modo nuovo, forse nel modo migliore in cui potremmo vederle.

Ultima gita di classe, ultima di sempre, sono in quinta, sono grande o almeno dovrei esserlo.

Questa gita spero mi porti cose buone, almeno mi sono assolutamente posta come obiettivo quello di goderne ogni piccolo momento, perché anche se banale, questo tempo non tornerà più indietro.

Oggi parto, e ne sono felice.

Parto oggi, partirò un domani e lo farò esattamente come ho sempre fatto.

Oggi parto, ma poi torno.

Elle❤️

PS: mi è arrivata ieri per messaggio su whatsApp. La girl era appena atterrata ad Atene. Lei sapeva che l’avrei pubblicata, perché, me ne aveva parlato, ha scritto varie pagine di diario per me, per noi, per sé stessa, credo. E io sono contenta che cerchi strade e faccia tentativi per capire cosa le piace. Penso sia questa la mia più grande preoccupazione, che, come molte donne, si preoccupi di “dover essere” e delighi i suoi sogni all’amore per un uomo. Insomma, questo spazio è suo. Della mia Elle. Ha deciso di chiamarsi così. Io so solo questo. Suo è lo spazio tra verità e finzione. Spero possa esservi utile per capire i vostri figli e non preoccuparvi troppo. Per stare bene insieme a loro e basta. Perché tornano sempre se sanno di poter andare e se li lasciamo andare, anche se i percorsi intrapresi sono errori, anche se falliscono. Tornano. Noi controlliamo troppo. Noi controlliamo tutto, invece, il loro cuore è semplice e conosce la strada. Ecco.

Penny ❤️

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