Ho imparato che ad essere fragili si è più felici. ci si può sbagliare e sentirsi giusti lo stesso.

tentativi ed errori sono la sintesi perfetta di ciò che siamo.

ho imparato che di dolore non si muore, basta lasciarlo esistere.

ho imparato che i progetti a volte non si realizzano, perché devono nascerne di nuovi

si tratta solo di avere pazienza.

ho imparato che c’è sempre una luce ad indicarci la strada, basta camminare al nostro passo e non a quello degli altri.

ho imparato che i figli si amano ma non non si può rinunciare a se stessi, nemmeno per loro.

ho imparato che le donne non sono programmate per la maternità ma per essere felici

e che gli uomini migliori sanno occuparsi di sentimenti

che ci sarà sempre qualcuno che mi dirà che cosa devo dire, come mi devo o non mi devo comportare, solo che ascolterò prima me stessa.

ho imparato che della sofferenza non bisogna vergognarsi mai.

che esiste la “rottura”, quando il tetto di cristallo crolla e tu riesci a vedere lontano, oltre le mura in cui ci hanno rinchiuso.

che l’amore può durare vent’anni e poi finire oppure continuare per sempre e noi non siamo più o meno bravi, ognuno fa ciò che può

ho imparato che l’unico paragone possibile è con se stessi

e che non c’è altro modo di trattare la nostra storia, se non con atti gentili.

.amare ciò che di noi ci è disperatamente incomprensibile.

Penny

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