Lisandro Posselt e Micheli Schlosser stanno insieme. Lui ha 28, lei 25. Una giovane donna.

Hanno una discussione mentre sono in gelateria, lei lo aveva rimproverato per alcuni messaggi mandati ad altre donne.

Lui si allontana per tornare poco dopo con una pistola. Lei scappa, lui spara all’impazzata. Cinque colpi feriscono Micheli. È fortunata, non muore.

Arrestano subito Lisandro e lo condannano a sette anni di reclusione, ma la legge brasiliana non prevede il carcere per chi è incensurato e subisce una pena inferiore agli otto anni, così lui torna libero.

Di questa storia lei, Micheli Schlosser, è la vittima per eccellenza.

Dopo aver ascoltato la sentenza di condanna, Micheli si è avvicinata al giudice e ha chiesto il permesso di entrare al centro dell’aula per baciare il fidanzato. A quanto pare lo ha perdonato.

Nonostante quei cinque colpi, nonostante potesse morire, nonostante durante il periodo del carcere lui non avesse mai voluto mettersi in contatto con lei.

“L’ho perdonato” ha detto Micheli “perché è stato un caso isolato. Di tutti gli uomini che ho avuto, lui è stato uno dei più corretti e gentili con me. Non posso lamentarmi di lui, non è una persona cattiva” e durante un’altra intervista ha aggiunto “lui non mi aveva mai aggredito prima, era stato sempre buono con me ed ero stata io a provocarlo“.

Ecco il pensiero distorto della vittima: sentirsi colpevole. Pensare che se ci si comporta bene, se starame più attente le cose cambieranno.

La verità è che quel tipo di amore, che amore non è, Micheli deve averlo visto, vissuto, imparato.

La sottomissione si insegna.

Non fatevi trattare male. Non restate pensando che le cose cambieranno.

Non restate pensando che lui diventerà un altro e che l’amore sconfigge ogni cosa, perché l’amore non deve sconfiggere niente, ha una sola regola: fa stare bene.

Non restate pensando che i vostri figli saranno infelici se vi separerete, se non lo farete, saranno altre vittime di altri carnefici.

Non restate non solo se vi picchiano ma anche se vi insultano, vi umiliano giorno dopo giorno.

Se è sottile, quotidiana, se non arriva alle botte è comunque violenza e non amore.

Noi lo sappiamo.

Si insegna il sacrificio. Si insegna l’annullamento. Si insegna ad essere vittima.

Si insegna la svalutazione. Si insegna la colpa. Si insegna anche la rassegnazione.

Salvate voi stesse e i vostri figli, se li avete.

Non siete colpevoli.

Non restate.

Penny

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