Ho sempre avuto paura dei conflitti. Ogni volta che litigavo pensavo che avrei perso tutto. Tornavo sui miei passi. Spesso reprimevo.

D’altronde mi avevano insegnato che un giorno sarebbe arrivato il principe e quel principe dovevo sapermelo tenere.

”Rimarrai sola”. Chi non se lo è sentita dire?

E se nessun principe passava, il problema ero sempre io, non il principe.

Ad ogni modo io sono furba, me ne sono fatta andare bene uno, la solitudine era come una condanna a morte.

Se hai un principe, sei a posto.

Quando arriva, alla fine, ti aspetti davvero un principe e pure un castello. Se non c’è ( e non c’è mai) lo confezioni e pensi: questo mi farà felice. Poi confezioni un figlio e pensi: questo mi farà felice. Poi confezioni un altro castello più grande e pensi: questo mi farà felice.

Nel frattempo lui appende il mantello (e il cappello con la piuma) al chiodo e tu ti accorgi che è calvo, ha la pancia e non sorride mai. E pensi: come è possibile? Lui è il principe!

Allora ti fai fare un paio di occhiali, perché sicuramente dipende da te, sei diventata miope.

Nel frattempo il principe quando torna dal suo lavoro ( che cazzo di lavoro faccia io non lo so) gira nelle scuderie o si chiude nelle sue stanze?.

Vi vedete per cena ai capi del tavolo e ti accorgi che non sai cosa dirgli.

Pensi a cosa potrebbe farti felice. Forse un vestito nuovo: si accorgerà che sarai bella? Forse un divano nuovo in cui stare comodi.

Il principe spesso è muto, alcuni parlano fino a stordirti.

Hai messo gli occhiali ma li hai ritolti, non è cambiato niente: il principe non è un principe e tu, probabilmente, non sei una cavolo di principessa.

La principessa un giorno è scappata. La scusa è stato un forestiero che passava di lì. La verità era che non aveva trovato ciò che la rendeva felice. Nonostante il principato e il principe.

Il principe si domanda ancora perché! Ora aspetta alla finestra che lei torni, chiuso nelle sue stanze?. Ce l’ha con lei a morte, ha messo una taglia sulla sua testa. D’altronde a lui hanno raccontato che era il principe: come è stato possibile che lo abbia lasciato?

Il problema è a monte: qualcuno ci ha mai chiesto che cazzo volessimo fare della nostra vita? Qualcuno si è mai posto il problema che fare la principessa non era nei nostri piani?

E se l’amore fosse un corollario della vita e non la vita? E se ci interessasse altro? E se ciò che ci fa felice non fosse dentro a un castello ma in un monolocale acquistato con un mutuo?

Se volessimo un lavoro che ci renda stabili, una passione, delle amiche e amici, interessi, stimoli e relazioni?

A me non piace il rosa. L’ho scoperto a 40 anni. Amo il fucsia e il rosso combinati insieme. Non ho principi né castelli e nemmeno li voglio, cioè un castello forse sì, ogni tanto, per allontanarmi dalle mie figlie e respirare; ma senza principe a fare da padrone. Lo vorrei mio e senza rate. Punto.

A proposito di figlie, mi guardo bene dal dirle che quando arriverà l’amore saranno felici.

La felicità si costruisce con dedizione e impegno. Non dipende dall’altro, dipende da noi.

E contempla la solitudine.

Non ci sono principi in giro, se non quelli veri, ma sono già occupati e si stempiano pure loro. Ad ogni modo fare la principessa ( quella vera) deve essere una gran noia.

Dopo un paio di principi, uno pure narciso, ho capito che non volevo essere una cazzo di principessa! Ma, soprattutto, ho capito che la felicità se non c’è, è un problema. Spostarla un po’ più in là, non aiuta, rende solo più infelici.

Anche metterla nelle mani di un uomo.

I principi, spesso, sono ranocchi verdi. E noi nella storia, spesso, non siamo le principesse ma la ninfea su cui il ranocchio posa il suo culone pesante, solo che nessuno ce lo dice.

Ah! Ora porto gli occhiali, sono viola. Se non ho gli occhiali metto le lenti, perché voglio vedere e vedere bene.

Di fare la principessa non mi frega niente. Di essere felice, sì. Questo è il mio lieto fine.

Lavoro per quello.

Penny

Ps: oggi io e la girl parleremo dell’albo. Alle 18.30. Il problema sarà non litigare per lo schermo! Voi abbiate pazienza. ECCOCI QUI ⬇️

https://www.mentelocale.it/genova/eventi/176207-cinzia-pennati-presenta-libro-figli-ci-sono-cose-dire-diretta-sulla-pagina-facebook-mentelocale-it.htm?fbclid=IwAR2GIoRSs-CyRw6RVHX13Cj1OtVjBzxGrd91ETkWbNWpK7UD7e1T7Q-e2w4

Vi aspetto. ❤️

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