Cosa cerco mi è chiaro. Più vado avanti negli anni e più ho bisogno di contornarmi di autenticità. La chiedo alle mie figlie e a me stessa.

Non ci riesco sempre, ma ci provo.

È più difficile essere sincere, perché la verità ci rende vulnerabili. Il passaggio del tempo mi ha fatto dono di quella vulnerabilità e ora fa parte della mia eredità di madre e della mia vita di donna e non me ne vergogno più.

Mi hanno insegnato ad avere timore dei cedimenti come fossero qualcosa di straziante, come se l’esposizione di se stesse fosse inappropriata.

Tieni, nascondi, reggi.

Invece, adesso, è tutto l’opposto. Almeno per me, almeno per noi. Mi contengo attraverso l’accettazione.

Cercate un uomo che non abbia paura di dirvi “ti amo” per primo e non abbiate paura di dire “ti amo” per prime. Nessuna tattica o gioco forza, solo la verità. Ecco di cosa parlo alle mie ragazze.

E, quando sono a scuola, ai miei bambini e alle mie bambine, racconto anche le mie debolezze, nella speranza possano cogliere le loro e non averne paura.

Il tempo mi ha aiutato a capire anche di chi ho bisogno. Amici e amori che abbiano la volontà di investire in relazioni, che contemplino la perdita e la considerino parte della fiducia, che trattengano il respiro insieme a te quando non stai bene e si commuovano del tuo dolore, che non abbiano controllo e non prevedano niente, perché non ne sono capaci.

Semplicemente lascino che la vita li trasporti attraverso le esperienze.

Ho bisogno di amici e amori che non abbiano vergogna della continua lotta con la dignità, persone che sentano con forza il senso di appartenenza, che sappiano chiedere aiuto e capiscano quando lo chiedi tu.

Che si fermino e non si vergognino dei tuoi cedimenti perché sono i loro.

Che non abbiano fatto patti di sangue con le ragione credendo fosse possibile addormentare i sentimenti, la paura, la perdita, il sentire, la commozione.

Loro, i sentimenti, non invecchiano, siamo noi a farlo.

E così i bambini ci osservano, i nostri figli ci osservano.

Ci osservano in maniera vulnerabile, perché, è quella l’essenza di cui sono fatti e non si aspettano eroi ed eroine, ma uomini e donne capaci della stessa paura, uomini e donne, madri e padri, in grado di riconoscere se stessi e la propria cedevolezza.

Capaci, insomma, di gentile accettazione.

Penny❤️

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