Il mese d’agosto l’ho passato in montagna con il mio compagno. Per mia figlia, la sedicenne, invece, agosto è il mese della campagna, luogo di amici, amori e scorribande.

Così l’ho affidata a mia madre e mia sorella- sono molto fortunata per questo! Un mese è tanto, in effetti, ma portarla con me sarebbe stata una punizione e, solitamente, se i desideri sono accettabili, cerco soluzioni per fare stare bene le mie figlie, non mi impongo, solo perché, la consuetudine genitoriale stabilisce che “si fa così”.

Se ho capito una cosa, da quando sono madre, è che se non voglio fare troppi casini e mandarle dallo psichiatra a vita, le regole devono essere scelte personali, non calate dall’altro, adattate a noi.

Ad ogni modo avrei potuto rinunciare alla montagna e stare con lei. Ma l’anno è stato difficile e avevo davvero bisogno di ricaricare le energie per ripartire. E anche se avessi voluto fare ciò che mi fa stare bene, credo, non ci sarebbe stato nulla di male.

Nessuna certezza di aver fatto la scelta giusta, insomma, a sedici anni i figli vanno in vacanza con i genitori e agli occhi degli altri posso essermene fottuta. Immagino che qualcuno lo avrà pensato.

Ma degli occhi degli altri ho capito che mi importa poco e quando non sono benevoli, spesso, sono solo specchi in cui ci si riflette.

E, soprattutto, ho imparato che se non ascolto i miei bisogni di donna, se li soffoco, se non do spazio al limite, le conseguenze sulla mia capacità genitoriale saranno disastrose.

Insomma, per essere una buona madre non credo più che il sacrificio e la dedizione piena siano la soluzione migliore o l’unica soluzione. Almeno per me. Non solo in termini di santificazione maschile e sociale, proprio come scelta educativa personale.

Sarebbe un po’ ora di smetterla di pensarsi capaci dentro al “ti ho dato tutto”. Perché lo ripeto, di quel tutto, spesso, chiediamo il conto ai figli in termini di relazione e felicità.

“Ti sono mancata?” ho chiesto alla piccola quando ci siamo abbracciate sulle scale di casa.

“Tantissimo”.

“Davvero?”.

“Davvero” mi ha risposto ancorandosi al mio corpo.

“Anche tu” le ho detto baciandole la testa. Che è bello sentirselo dire.

Non so se sono una buona madre, non lo so mai. Forse è questo che mi differenzia da chi ha certezze. Non lo so proprio e procedo a tentoni e a sentire.

So che noi tre stiamo generalmente bene dentro a scelte che sono solo nostre.

Penny ❤️

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2 comments on “Sono andata in vacanza da sola. Senza le mie figlie.”

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