Ore 8 entro a scuola, 6 classi in Dad. Arrivo al mio piano, è quasi deserto. Una scuola senza bambini/e è un corpo senza vita.


Io e la mia collega ci guardiamo spaesate dietro alla FFP2, noi siamo tra quelle fortunate; abbiamo una disabilità in classe. ( NON DOVEVANO ESSERE FORNITE A TUTTI ?).

Guardiamo i nostri banchi da uno, e il nostro aeratore ben posizionato lassù; eppure siamo a casa. ( NON ERANO LE SPESE GIUSTE PER RESISTERE IN PRESENZA?)

Alle 9 e 30 ci colleghiamo sullo zoom personale ( ogni 40 minuti scade), incrociamo le siamo, perché alcune colleghe ci hanno detto che la rete è saltata, ( NON DOVEVANO CREARE UNA GRANDE PIATTAFORMA UGUALE PER TUTTI?).

Qualche bambino non lo vediamo dalle vacanze di Natale.
Come state?
Male, risponde, uno. È la terza volta che faccio la quarantena.
Ci si annoia, dice un altro.


Aspettiamo tutti e tutte, mandiamo su wp il link a chi non si è collegato, aiutiamo chi non riesce a inserire il microfono.

Arriva anche il bimbo con disabilità, perché noi scegliamo di farlo stare insieme agli altri come in classe, ci si riesce, non importa se ci sarà più confusione, non importa se ci perderemo dei pezzi, questo è il NOSTRO MODO DI NON CREARE DISUGUAGLIANZA, non quello di fare un collegamento solo con l’insegnante di sostegno ( MA CHE PROPOSTA DISEDUCATIVA È!).


Ad ogni modo, dietro ad ogni bambino c’è una madre o un padre, che magari ha un altro figlio in DDI o in presenza.


Dietro alla scuola, ormai c’è sempre una famiglia a sorreggere il sistema e ci sono tanti docenti che fanno ore e ore di lavoro gratuito; LO STESSO SISTEMA CHE PER IL MINISTRO BIANCHI pare funzionare.

La scuola è da tempo che non sa più stare in piedi da sola e non parlo solo del periodo pandemico, parlo del tanto lavoro sommerso delle famiglie e del personale della scuola, in questi vent’anni.


C’è un’unica classe superstite in giardino, giocano a palla a mano ( non è mai successo prima), il tempo per loro sembra dilatato, sono felici di non dover ammassarsi uno sull’altro e condividere spazi con altri bambini/e sempre troppo stretti. Classi troppo numerose. Giardini troppo pieni. Nella nostra palestra ci abita una classe adesso ( NON DOVEVANO APRIRE LA SCUOLA AL TERRITORIO? OFFRIRE SPAZI?)

Erano belli, era bello vederli stare bene, poter muovere il corpo e non costringerlo in un banco. ( MA NON SI DOVEVANO CREARE FINALMENTE CLASSI MENO NUMEROSE?)

Io e la mia collega ci abbiamo pensato: ci vorrebbe una scuola a misura di bambini e bambine; invece, è una scuola a misura di Ministri, di risparmio e di profitto.

E lo sappiamo cosa succederà, passerà l’emergenza e vi dimenticherete di noi, ritorneranno le prove Invalsi, ci direte che dobbiamo essere più competitivi e punterete su una scuola in cui la disciplina è l’unica finestra di propaganda sul mondo.

Ma, soprattutto, vi dimenticherete di loro: i nostri bambini e le nostre bambine. E le disuguaglianze aumenteranno e chi avrà una famiglia alle spalle sopravviverà in qualche modo.

Continueremo a fornire la scuola di tutto e, soprattutto, del nostro tempo come se fossimo un’organizzazione benefica, perché noi non abbiamo a che fare con il denaro, con i prodotti, con bulloni, noi abbiamo a che fare con esseri umani.

È questo il vostro ricatto consapevole e perpetuo.

Il problema della scuola non è la pandemia ma quello che la pandemia ha portato a galla.

Le vostre vergognose responsabilità.

Penny ❤️

https://www.ragazzimondadori.it/libri/la-scuola-e-di-tutti-le-avventure-di-una-classe-straordinariamente-normale-cinzia-pennati/

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-

https://www.giunti.it › catalogo › il-…Il matrimonio di mia sorella – Giunti

1 comment on “Diario di RESISTENZA di una maestra qualsiasi.”

  1. Grazie Cinzia! E’ veramente roba da non crederci se non fosse che è vera! Da mamma, ma anche da insegnante di sostegno, trovo anch’io sia DISEDUCATIVA la proposta di vedersi solo in due, tutto fatto male! Grazie per dar voce alla realtà che stiamo vivendo molto amara!

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