Mi sono sempre preoccupata così tanto per le mie figlie. Tanto per la mancanza di soldi, tanto per la separazione, tanto per tutto ciò che questo ha portato nella loro vita.
Tanto perché non hanno mai eccelso, non sono mai arrivate prime. Sapete quando incontrate quelle persone che vi elencano i successi dei loro figli uno dopo l’altro? Ecco, io non avevo elenchi.
Nessun successo strabiliante a scuola, nessun successo sportivo.
Non ho mai potuto scegliere il meglio per loro. La scuola migliore, il corso all’estero per imparare bene l’inglese, viaggi e vacanze in cui fare esperienze e tornare più preparate.
Mi sono sempre preoccupata tanto, anche per la scelta dell’università, tutti gli amici andavano fuori Genova e Ludo rimaneva nella sua. Tutti gli amici sceglievano università con sbocco lavorativo più o meno sicuro e lei sceglieva di seguire ciò che le piaceva. “Una futura disoccupata” mi ha detto qualcuno. Eppure, la sera torna a casa e mi dice: sono così felice e sinceramente mi basta.
Il liceo artistico per Matilde? Beh, non è un classico e nemmeno uno scientifico…alcuni adulti, quando esprimeva la sua scelta, storcevano il naso. E poi cosa farà? Eppure lei sta andando dritta come un treno, studia ed è serena.
Mi sono preoccupata tanto e sempre per il dolore, mentre gli altri crescevano in una famiglia con padre e madre, loro cercavano di non soccombere.
Mi sono preoccupata tanto perché non potevano ottenere tutto ciò che avevano gli altri. La festa principesca dei 18 anni, il viaggio della maturità, il patentino, una camera ciascuno, la moto e la patente.
Così hanno imparato a trovare strategie per stare bene, ad accontentarsi e io con loro a gestire l’ansia di non poter concorre.
Sono stata un casino in tanti momenti. Ho sbagliato e sbaglio di continuo, dico cose di cui poi mi pento. Faccio cose di cui poi mi pento, soprattutto, quando gareggio e mi prende la paura come se i figli fossero una competizione sociale.
Mi sono preoccupata tanto per la sofferenza che ha fatto parte e fa parte della loro vita ma ha portato anche “significato” alla loro esistenza.
Alla nostra esistenza. Così come la mancanza.
Mi sono preoccupata tanto per ciò che non potevano avere: una solida situazione economica, una famiglia “normo-accettata”, occasioni e opportunità.
Mi sono preoccupata tanto e, adesso, mentre in una sera qualunque parlottano tra di loro, più o meno serene, mi chiedo perché.
Dentro alla solitudine giovanile, a una società febbrile e performante, a una mostra mercato di chi “stupisce” di più, a chi guadagna di più, a chi esibisce più medaglie, a chi ha corpi conformi, ora so che nulla di tutto ciò può garantirgli la felicità.
Nulla la garantisce.
Mi sono preoccupata tanto e, invece, mi basta che abbiano degli amici, che cerchino una strada per realizzare sé stesse senza dimenticare che ci sono gli altri e li rispettino.
Mi sono preoccupata tanto delle cose sbagliate, perché la società e la paura ci portano a concentrarci sulla competizione invece che sul procedere insieme.
Anche a scuola spesso è così.
Tiro un sospiro di sollievo e, alla fine, sono grata alla sofferenza e alla mancanza che gli ha permesso e mi ha permesso di continuare a desiderare.
Mi capita ancora di preoccuparmi, a volte, poi le guardo muoversi nell’esistenza e mi ricordo che l’unica cosa che conta è che stiano bene. Davvero l’unica.
Penny ♥️
https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-
https://www.giunti.it › catalogo › il-…Il matrimonio di mia sorella – Giunti
Il segreto, forse, è tutto in quell’ultima frase. Stare bene. Inseguire il successo è uno dei tanti miti di oggi, che alla fine ci lascia affannati e scontenti. Fare ciò che piace, in fondo, aggiunge vita alla vita. ❤️
Sai il tuo scritto mi fa sentire fallita come madre …non sempre va così con i figli…una separazione, avvolte gli uccide e spesso ci metti l’ anima per salvare il salvabile, ma non riesci….non è sempre facile .Ci sono situazioni pesanti , a cui una madre sola deve rispondere…è non sempre va come nel tuo caso….con questo sono felice per te e per le tue figlie…ma ogni tanto pensa a chi non è riuscito nel suo intento…pur avendo dato l’ anima.Il mondo è pieno di madri che combattono e di figli, che rinunciano perché hanno padri che gli umiliano e gli ignorano una società che non aiuta , la scuola li isola.
E tu devi lavorare anche, quando dovresti dare a loro tutto il tuo tempo…ma hai un mutuo e devi poter mangiare e non hai nessuno che possa aiutarti..oggi mi sento sola .Scusami li sfogo
Io non so se ti ho risposto, perché sono troppe le cose che ho nella testa ma ci tenevo a dirti ( sempre che io non l’abbia già fatto) che non sei un fallita come madre, sei una persona, umana e quindi imperfetta. L’imperfezione è il migliore degli insegnamenti. Penny
Anche io mi danno per mia figlia che ha studiato al liceo con voti ottimi, ha fatto la prima sessione di esami presso una facoltà scientifica con la media del 27.
Adesso vuole buttare tutto alle ortiche per iscriversi alla facoltà di design.
Io dico la verità sono molto dispiaciuta perché ha davvero delle ottime capacità e credo sia sprecata in un campo tanto competitivo e precario.
Ho avuto una strada diversa da te, non in salita come la tua e ti faccio i miei complimenti.
Le preoccupazioni sono difficili da nascondere.
Io voglio la sua felicità ma l unica cosa è che non debba pentirsene…
Lo so e ti capisco, ma ha 27 anni ed è grande, noi possiamo accompagnarli nelle scelte e poi lasciare a loro le decisioni, anche il pentimento fa parte dell’esperienza della vita. Penny ♥️
Quello che hai condiviso mi ha commosso, ho ripensato a mia madre, il suo modo a volte così amorevole quanto soffocante di prendersi cura di noi, il suo essere combattiva a volte totalitaria,le discussioni, le tante incomprensioni troppe, e ora comprendo che forse la sua era solo paura, paura di sbagliare, paura di non riuscire a proteggerci è solo ora che non c’è più riesco a capire il suo modo di essere tante volte per me incomprensibile oggi so che era dettato dal suo amore e dalla paura di un mondo spesso cattivo è scorretto, mai perfetta, mai brava, ma libera, libera di scegliere, di essere una donna indipendente di capire le cose nella loro profondità e mai nella loro apparenza e questo lo devo a lei.
Grazie per riuscire ad aprire le nostre emozioni
Grazie per avermi raccontato di te❤️