Sabato, ovviamente insieme alla Dudi🐶, esco dal portone di casa e mi ferma una donna.
Era un po’ titubante, mi ha chiesto se ero io, gentile e tenera. Tutte le volte che una di voi mi avvicina ho la voce delle mie figlie nelle orecchie che sgranano gli occhi e mi dicono: “Chi sono quelle pazze che ti seguono?”
“In effetti” penso io! Ma l’istinto è quello i avvicinarmi subito e chiedere il nome- tra l’altro il suo era bellissimo-, sapere chi siete per me è importante.
Aveva una bimba piccola attaccata al collo, con lo sguardo titubante e tra una cosa e l’altra mi ha detto: quando ti leggo mi sento vista.
Ecco, quanto abbiamo bisogno noi donne- me compresa- di essere viste?
È che noi ci addossiamo la responsabilità dell’anonimato: non mi sarò spiegata bene, non avrò fatto abbastanza, non e non…
In realtà sono gli altri a non vederci perché, la nostra rappresentazione non è un’abitudine.
Ancora oggi a scuola, nel percorso di formazione dentro ai libri, non si raccontano le donne, semplicemente è come se non fossero esistite.
Le donne erano quelle che stavano a casa, sfornavano figli e permettevano all’uomo di essere visto: autore, scienziato…così accade a noi.
Certo, le cose sono cambiate, ma il lavoro gratuito di cura rimane a nostro appannaggio, a volte nemmeno veniamo ringraziate- che poi non è quello che ci interessa- e spesso è scontato: tocca a noi perché siamo donne, è nella nostra natura.
Ma davvero è così? Siamo geneticamente predisposte all’accudimento? No, è più facile che lo siamo culturalmente. La cultura è quella dell’anonimato.
Non siamo viste nei posti di lavoro, né a casa, a volte persino dai nostri figli: non ci sei mai, esci con le tue amiche, stai poco con me. Frasi che non ripetono ai padri. E giù sensi di colpa che ci portano ad aggiungere aggiunte. Alla fine il risultato è che neppure noi ci vediamo più.
Ci siamo sempre e non siamo viste. La cultura della sottomissione. Nulla di genetico.
Ma c’è un segreto: fingersi morte! Vi assicuro che funziona. Quando ci fingiamo morte i figli si rivolgono altrove, gli uomini pure e finalmente siamo viste.
Sottrarsi al massacro e rivolgere lo sguardo ai desideri. Certo diventiamo irriconoscibili, ci ripudieranno, ci insulteranno, ma chi ci vorrà bene, capirà e rimarrà.
E per i figli non vi preoccupate, i nostri desideri li renderanno di certo più autonomi e più felici.
Non impilate azioni per farvi amare, sottraetevi a questo inganno.
E, per Dio, non smettete mai di vedervi, pretendete di essere viste. Perché ci siete, perché ci siamo.
Penny ♥️
Ps: il 18 aprile esce questo 🥰⬇️
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Ma quanto sono felice🥰🥰🥰
Un nuovo libro!!!!
Grazieeeee