Mi è insopportabile il silenzio. Mi rimbomba nelle orecchie il rumore del dolore. Come si fa a  continuare a preoccuparsi delle nostre quotidiane piccole incombenze?  Il dolore esisteva anche prima, ma il nostro sguardo era volto altrove, finché non vediamo gli orrori pensiamo che non esistano.

Ci assueferemo anche a questo come è stato per l’Afganistan e le sue bambine e le sue donne, al dolore delle donne curde e del loro popolo, dell’Armenia, della guerra più recente tra Ucraina e Russia e delle mille altre persecuzioni.

Parlo con le mie figlie, le metto davanti alle notizie, cerco squarci di dolore nei loro occhi, perché non le voglio anestetizzate, mute, non le voglio chiuse nel cerchio stretto dell’ individualismo che pervade le nostre esistenze.

Mi è insopportabile pensarmi solo madre, solo madre delle mie figlie, mi è insopportabile salvare il mio angolo di focolare.

Non è questo che vogliono da noi? che ci affanniamo a sistemare figli, mariti, famiglie? che stiamo qui dentro alle nostre piccole abitudini: trasportare figli, comprare cose, occuparci della bellezza, organizzare tempi, modi e spazi, per crederci operose? Necessarie?

Non lo siamo se non allarghiamo lo sguardo, se non usciamo dalle gabbie delle nostre quotidianità per occuparci del mondo e diventare agenti di cambiamento.

In Polonia ci sono state le elezioni, l’affluenza è stata molto più alta rispetto alle elezioni precedenti, sembra che il grande motore di cambiamento siano state proprio le donne, le leggi sull’aborto attuate dal governo le ha fatte incazzare e hanno permesso uno scossone nei risultati.

Cosa possiamo fare noi donne? Smetterla di pensarci indispensabili dentro alla nostra famiglia, demandare, far scocciare e sbuffare per la mancanza, incidere altrove.

E parlare, raccontare, smuovere i nostri figli e figlie affinché non si accontentino di un mondo che inizia e finisce dentro alle mura del loro Io.

E non accontentiamoci noi. Il personale è politico, il mondo fuori ha bisogno dei nostri movimenti, delle azioni di cambiamento che riusciamo ad agire.

Una donna che si batte per le ingiustizie, si batte per i diritti di tutti e di tutte.

Agite e abdicate, qui e ora.

Penny ♥️

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