Lo sapete cosa fa una madre vero?
Si mette i vestiti che le figlie non usano più e li fa diventare suoi, come fossero nuovi.
Oppure usa le loro felpe vecchie per stare in casa.
Una madre mangia gli avanzi nel piatto dei propri figli per non buttare via niente.
Recupera i rimasugli di balsamo, shampoo e sapone sul fondo del contenitore.
Vetiver, argan, rosa di bosco un ricordo lontano.
Compra le pizze surgelate al supermercato, due al prezzo di uno.
Una un pigiama vecchio secoli. Un reggiseno vecchio secoli.
Cerca le offerte tra gli scaffali, quelle con il bollino rosso con su scritto: offerte e poi ce le toglie prima di metterle nel frigo.
Cuce i buchi dove li vede e recupera.
Usa le lamette, la ceretta è un lusso. Caso mai ci andranno loro.
Aspetta a comprarsi qualcosa per sé. Gira nei negozi, guarda e pensa: diciannove euro per un vestitino sono troppi, ci sono i campi da pagare, le bollette, lo zaino per la scuola. Altre priorità.
Il prossimo anno andrà meglio.
Si fa la tinta in casa e poi si sente dire: ma’ sei improponibile!
Va in giro con il portafoglio quasi vuoto. “Ce l’hai cinque euro?” le ha chiesto una delle sue figlie prima di uscire.
“Sono gli ultimi” ribatte ma la figlia aspetta. Sa che sceglierai lei.
Poi cammina, ogni tanto si ferma ad un bancomat, controlla il conto. Forse spera che qualcosa cambi, forse lo fa come un rito scaramantico. Forse non riesce a fare altro.
Qualcosa cambierà. Ci crede. E si impegna. Non molla. Resiste. S’inventa lavori. Altri recuperi in
corsa: di oggetti, anime e azioni.
Qualcosa succederà. Ci crede.
Tutto pur di non stare ferma, che fare la vittima è facile. E lei non è vittima. Non vuole. A differenza di altri.
“Questo è quello che posso dare” dice qualcuno manlevandosi da ogni responsabilità non muovendo un muscolo per cambiare l’ordine delle cose.
Riprende a camminare, torna a casa.
Dentro ai suoi sacchetti la vita per le sue figlie.
Lo sapete cosa fa una madre?
Conosce la parola: dignità.
Non si dimentica mai di essere madre. Non ha dubbi.
Sceglie loro.
Penny