Ieri è stata una giornata pesantissima. Lo sapete, come molti di voi, lavoro come una matta per mantenere queste mie ragazze.

Ho ben chiaro cosa voglio insegnare alle mie figlie, a non sentirsi vittime degli accadimenti ma protagoniste della loro esistenza. E, anche dentro al dolore, imparare a rimboccarsi le maniche.

Non so che messaggio di paternità diano alcuni padri separati quando portano avanti la bandiera del: tua madre mi ha portato via tutto! È colpa sua se sono in queste condizioni.

Alcuni dicono persino all’ex coniuge: questa situazione l’hai voluto tu!

Oppure, cosa pensano di dimostrare quando si sottraggono ai loro doveri.

Io, se fossi padre, mi preoccuperei dell’immagine che fornisco ai miei figli.

Comunque, per quanto mi riguarda, faccio il mio. Mi do da fare e anche dentro allo sconforto non mi pento di aver preso alcune decisioni nella mia vita.

Oggi, mi premeva dirvi questo, sia che siate genitori separati oppure no, fate in modo di non farvi trascinare dall’esistenza, cercate il vostro posto, anche se, magari, ci metterete tantissimo, dopo di ché, salite sul palco e prendetevi il ruolo da protagonista di quella vita che vi appartiene.

Fatelo per voi e per i vostri figli, perché, non si sentano mai vittime ma sappiano di poter indirizzare le loro azioni.

Ieri, appunto, nel tardo pomeriggio, io e la mia piccola ci siamo fatte una passeggiata. Sono stata a scuola fino alle due e il resto del pomeriggio l’ho passato a scrivere per un quotidiano e per un progetto meraviglioso di cui ora non posso antcipaciparvi niente.

Quando siamo uscite era piuttosto tardi, io ero distrutta, avevo persino le mestruazioni, dondolavo invece di camminare. La girl grande non c’è, così, ne abbiamo approfittato per stare un po’ insieme.

A un certo punto le ho detto:

“Mi aspetto da te e da tua sorella una cosa, mi aspetto, qualunque cosa vi succeda, che nella vita sappiate rialzarvi”.

Lei ha capito che le stavo facendo un discorso serio, era in ascolto, attenta e io ho continuato.

“Perché sai, a volte, non fila tutto liscio, potreste non trovare il lavoro giusto o perderlo quel lavoro, potreste incontrare persone sbagliate, potreste sposarvi e poi separarvi, potreste perdere degli affetti, essere in difficoltà, ma dovete sapere che dentro di voi avete la forza per ricominciare. Fare le vittime non vi servirà, dare la colpa non vi servirà. Non a sentirvi meglio. Perderete solo tempo. Hai capito bene?” le ho chiesto accorata.

“Ho capito, mamma” mi ha risposto seria.

Credo sia vero. Credo che lei e anche sua sorella, imparino non tanto da quello che dico ma da ciò che sono.

È questa la nostra grande responsabilità come genitori, al di là di quello che fa il nostro partner o ex partner: prendere in mano la nostra esistenza e viverla con coraggio.

Penny

4 comments on “Ai figli. Insegniamo a essere protagonisti e non vittime della loro esistenza.”

  1. Vorrei dire, almeno per quanto mi riguarda, essere genitore…procreatore di esseri umani…essere padre è un’altra cosa!
    Cara Penny ancora oggi lotto per i miei figli, ormai adulti. Lotto perchè un padre possa essere tale!
    E non parlo di cose materiali.

    • Cara Annamaria, ti capisco, ma se i tuoi figli sono grandi, è compito tuo chiedere al tuo ex marito ( credo) di fare da padre. Occupati di te e basterà. Ti abbraccio Penny
      PS non tutto dipende da noi. ❤️

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