Lei, la mia girl piccola, non legge nulla, ma durante le vacanze l’ho praticamente costretta. Ha scelto tra i libri che mi ero portata dietro e ha tirato fuori lui: Matteo Bussola?.

Era arrabbiata e ha bofonchiato, ma, alla fine, si è coricata sulla sdraio e ha ceduto le armi.

Io, ovviamente, ero contenta, perché la paternità che racconta Matteo Bussola fa bene al cuore e all’anima, aiuta a sperare in un mondo non solo più giusto ma migliore per tutti.

Comunque, la girl piccola si è appassionata e, ogni tanto, mi coinvolgeva leggendomi dei piccoli brani, ogni tanto se la rideva di gusto, ogni tanto faceva domande.

A un certo punto, impettita mi ha detto: “Su questa cosa che ha scritto non sono d’accordo”.

Insomma, Bussola sosteneva che non esiste famiglia se non c’è una coppia e io ho capito bene cosa intendesse dire ed ero perfettamente d’accordo con lui, ma la mia girl ha obiettato: “Mamma, non tre non abbiamo una coppia, ma siamo comunque una famiglia!”.

Ho sorriso, lei era davvero buffa mentre argomentava con determinazione la sua idea.

Siamo una famiglia perché siamo un luogo d’amore, credo volesse dire questo.

E, inutile, mi sono commossa, perché nonostante la sofferenza, lei aveva ben chiaro di appartenere ad una famiglia, incasinata, ma una famiglia.

Credo che Matteo Bussola sarebbe d’accordo con noi. Anzi ne sono certa.

E, niente, ho tirato un sospiro di sollievo. A volte l’amore torna indietro grazie alle parole di un uomo che è un buon padre.

Ed è davvero buffa la vita. Lei sa sorprenderci. Ve lo dico sempre.

Siate luogo d’amore, anche se siete uno, perché è possibile.

Penny

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