Quello che ci manca sono gli occhi spalancati di meraviglia dei miei bambini.
Le teste chine e vicine sull’errore che si può sempre correggere.
Quello che mi manca sono le mani alzate una sull’altra. Il bisogno di essere maestre giuste.
Mi mancano le corse in corridoio e quel: sei arrivata, devo dirti una cosa. C’è sempre un’urgenza che un bambino ha bisogno di dire.
Quello che mi manca sono le domande e gli infiniti perché.
Le lezioni pronte e i loro bisogni che sconvolgono ogni organizzazione.
Quello che mi manca è quello che non si vede in uno schermo: gli sguardi, i gesti, il corpo che ti dice come stanno.
Quello che mi manca è il loro fare da soli, senza un genitore alle spalle preoccupato.
Quel rapporto: siamo tu ed io, sono qui per te e finché non hai capito non mi muovo.
Quello che mi manca sono le parole che si dicono i bambini per aiutarsi, quelle che ti dicono per aiutarti.
Quello che mi manca sono le mani che ti cercano, quel “casa” che diventi mentre giocano, è attraverso di te che si salvano per finta e per davvero.
Quello che mi manca sono le mappe concettuali per capire la storia, la lingua, la matematica non programmi in televisione appiccicati o schede sa compilare.
Quello che mi manca sono le loro storie che entrano in classe con prepotenza e che chiedono di essere ascoltate.
Quello che mi manca non è quel voto che noi neanche diamo, ma queste parole: ce la farai.
Quello che mi manca è fargli sapere che crediamo in loro.
Quello che mi manca sono le dita nel naso, le ginocchia sbucciate, gli occhi che si distraggono per la neve improvvisa o i pappagalli sugli alberi che sfondano le finestre su cui si può scrivere una bella storia.
Quello che mi manca è la scuola. Fatta di bambini, corpi e idee in movimento.
Quello che mi manca non è: io spiego e tu ascolti, quello si può fare anche ora ma non si chiama insegnamento.
Quello che mi manca è ogni bambino al centro dei nostri pensieri.
È quello che non cogliamo attraverso uno schermo, quello che di lui non sappiamo più.
Penny
Che fortunati i tuoi bambini/alunni! Mi dai speranza verso la scuola, non tutto è perduto. Grazie!
Dalle tue parole si percepisce la tua passione nell’insegnare che non sono solo nozioni ma un modo di essere, di vivere, di condividere
Grazie davvero. Ci provo. Penny