Non vi sto a raccontare quanto ci amiamo io e lui. Nemmeno come sia grande il nostro amore. Sinceramente? Non mi frega nulla di misurarlo in oggetti, carte, firme, consacrazioni.

Invece, mi piacerebbe raccontare le difficoltà di non dimenticarsi come ci si accarezza, ci si tocca, ci si bacia, ci si voglia bene. Che, è un attimo.

Io non ho scelto l’Amore, ho scelto di prendermi cura della mia vita, di non subire, di non dare più valore al pensiero di un uomo che al mio, ho preferito, a volte, il giudizio e la solitudine, alla menzogna.

La mia vita rimane un gran casino, fatta di alti e bassi. Io non sono la moglie di nessuno, nemmeno la donna, sono una compagna che è un termine bellissimo ma una persona con un nome proprio.

Rischio l’insicurezza economica e sociale, come si suol dire, non ho le spalle coperte da un ruolo, ma dopo tanto ho capito che sono al mio posto, quello che mi sono cercata, accanto, vicina e un po’ distante, sono capace così di stare bene.

Questa nostra vita in due case adesso la reputo un privilegio. Questa vita senza accordi futuri, anche.

Stamattina lui mi ha portato un mazzolino, raccolto nel praticello sotto casa mentre portava fuori Alaska, il nostro cane condiviso, non c’erano parole, una mano tesa, solo un volto sorridente.

Il desiderio di questo racconto è solo creare dentro all’animo femminile scenari differenti da quelli che abbiamo sempre immaginato per noi stesse o di quelli che altri hanno immaginato per noi.

Un uomo che ci sposa ( così si dice?) e ci protegga.

Rendere visibili certe storie, come quella di vivere un amore in case separate o quella di non convogliare necessariamente a nozze, permette di puntare lo sguardo su altre scelte.

Con questo non voglio dire che non ci si debba sposare in prime, in seconde o terze o quarte nozze, ognuno declina l’amore come meglio crede e desidera, ma quella non è l’unica scelta. Ecco.

Non so se mi avete capito, ma se cambiano le possibili narrazioni, aumentano anche le possibilità di non rispondere alle pressioni sociali, che, per molte di noi sono perdite in termini di esistenza.

Io gliel’ho detto e l’ho detto alle mie figlie: non mi voglio sposare. Voglio rimanere così che mi piace da matti, ogni tanto poter baciarsi sull’ uscio e dirsi: ci vediamo domani.

E pensare che un tempo credevo, perché mi è stato detto da sempre, che il coronamento dell’amore fosse il matrimonio.

Ora lo so, il coronamento dell’amore è l’amore ed essere felici.

Penny

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