39 anni, Teodora Casasanta. Ludovico appena 5. Cinque anni. Sono stati uccisi da Alessandro rispettivamente marito e padre. Nessun orco spuntato all’improvviso.
Teodora è stata colpita a morte da diversi oggetti contundenti.
Ludovico è stato sgozzato. Sgozzato.
Una delle tante narrazioni giornalistiche:
“Lei lo voleva lasciare ( sottotitolo). Un duplice omicidio avvenuto al culmine di una lite. Sembra che lei lo volesse lasciare e che Alexandro non accettasse la situazione. L’ultima discussione ha scatenato la furia omicida…
Una coppia perfetta ( sottotitolo)… A Carmagnola, nell’appartamento di via Barbaroux, si erano trasferiti lo scorso anno. Una coppia all’apparenza perfetta coronata dall’arrivo, cinque anni fa, di Ludovico. Ma ultimamente qualcosa stava cambiando: i vicini riferiscono di litigi sempre più frequenti. L’ultimo e il più violento, questa notte”.
Unica narrazione possibile:
Ora non muoiono più solo le donne ma anche i loro bambini e le loro bambine. Muoiono nel modo più atroce.
Dall’inizio di gennaio sono state uccide:
Claudia 59 anni
Sharon 18 mesi
Roberta 17 anni
Teodora 39 anni e Ludovico 5.
Una mattanza premeditata. Nessuna famiglia perfetta. Nessuna colpa delle vittime.
La furia omicida nasce dentro alla cultura, alle parole, all’assenza di leggi efficaci. Nasce dentro al linguaggio e alle immagini sessiste che ogni giorno si trovano ad affrontare le bambine, le ragazze e le donne. Nasce dentro alla disoccupazione femminile, dentro alla mancanza di servizi alla persona, dentro a una politica maschile.
Nasce dentro al patriarcato, anima nera, del nostro Bel Paese.
Lui si è buttato dal balcone. Si è rotto qualcosa ma si è salvato. Ha lasciato un biglietto.
La sua non è follia. Lui è stato educato alla prevaricazione, questa è la triste verità, e finché non andremo in direzione opposta e contraria, altre donne e altri figli moriranno.
Non è nemmeno finito gennaio.
Guardate i loro occhi e non dimenticate.
Penny