Ci dicono cosa dobbiamo fare. Come resistere ai capricci dei nostri figli. Quanti no dire e come dirli.
Come abbandonarli nel lettino se strillano. Quando togliere il ciuccio.
Come costruire un bel costume di carnevale da rana. Magari economico e biologico.
Come preparare cibo sano. Merende alternative e compleanni sorprendenti.
Come spiegare a bassa voce. E in quale momento.
Come gestire le loro emozioni. Come pulire il sedere, quali salviette usare.
Quali libri leggere.
Quando e come dettare regole. Ma attenzione, non troppe.
Quando farli uscire la sera, e a che etá.
Quali punizioni dare. Quale scuola. Quale centro estivo.
Quando possiamo considerarli adulti, se prima o dopo i trent’anni.
Esistono cinque mosse per ogni occasione. E anche di piú. Dall’infanzia all’adolescenza in un unico programma.
Noi leggiamo. Diciamo: “Proverò anche questa!”. Sapendo che con noi non funzionerá. Perché nulla ha funzionato.
Lasciarli strillare. Suonare le campane tibetane. Sedarli di camomilla. Incenso. Infusi. Preghiere della sera.
Confidiamo in parole e consigli. Perché c’è sempre qualcuno più bravo di noi che sa come fare le cose.
Perché siamo incerte. E nelle nostre incertezze siamo madri. Come è giusto che sia.
Una cosa credo di averla capita, senza appoggio di teorie (se non dalla mia esperienza di madre a casaccio), non esiste un metodo, un modo, uno stato, un manuale per essere madre.
Esistono dei figli “unici” che hanno bisogno di madri che trovino per loro percorsi “unici”.
La mia piccola ha tolto il ciuccio gettandolo dal balcone, all’altra ho dovuto nasconderlo.
Una ha dormito da subito nel suo lettino, l’altra è stata una piattola.
Una è solitaria e, a volte io mi preoccupo. L’altra affronta il mondo e se ne frega.
Eppure io sono la stessa madre.
L’unico manuale indispensabile é questo: Come resistere ai figli.
Sarei preparatissima. Urge ogni tanto scappare, darsela a gambe, fuggire lontano, al bar sotto casa. Intanto la strada é sempre quella, il ritorno sicuro.
Buona serata a tutte le madri in cerca di sconsigli. Come me.
Penny
I miei ragazzi….21 e 17 anni…diversi come il giorno e la notte… ho sempre lavorato tanto, mentre crescevano mi sono sentita spesso inadatta e sbagliata… sono cresciuti e ho avuto fortuna… sono bravi i miei ragazzi…. non ho seguito i diecimila consigli che piovevano da ogni parte… un giorno alla volta, un problema alla volta…. tante tantissime parole, li ho rincoglioniti con tutti i miei discorsi pieni di buon senso e di amore, anche quando sbuffavano stufi di ascoltare… ho seguito il cuore e non ho sbagliato… fortunata si ma quando li guardo ridere sereni e sicuri di loro, in quel momento lì penso che forse e dico forse non ero poi così sbagliata… ciao Penny
Cara Stefania, è bello sapere che i discorsi che rincoglioniscono un po’ vadano a finire da qualche parte, perché anche io ne faccio tanti. Tantissimi, e ci sono momenti in cui mi sento proprio matta. Hai ragione tu non sempre siamo fortunate. A volte siamo brave, non bravissime, ma brave. Possiamo concedercelo. Ti abbraccio TANTO. Grazie di avermi scritto. Penny
Non siamo solo madri, semplicemente perché nasciamo innanzitutto donne, è una scelta e purtroppo ci troviamo in una società, anche, che se diventi madre sembra quasi solo un problema, per il tempo, i soldi,etc etc. Io non ho avuto nessuno dopo la nascita della mia leonessa che mi dicesse come far passare le coliche, tenerla in braccio etc etc ma erano tutti molto bravi a starmi vicino quando lei sorrideva e non piangeva e per poco tempo, poi ognuno aveva da fare qualcosa..ecco ad oggi mi dico che sono orgogliosa di me e di Ali, sbagli ne abbiamo fatti, ma preferisco che la mia leonessa ami anche il mio essere imperfetta, sbadata, che mi posso incazzare, stancare, ma che la amo e che ci sono. In tutto questo abbiamo il dovere che i nostri figli sappiano che non siamo solo madri ma anche donne l’una non toglie nulla all’ altra, ma aggiunge e dobbiamo prenderci i nostri spazi per ritornare da loro. Semplicemente perche questa è la vita e prima lo sanno prima saranno pronte a capire chi sono..ti voglio bene Penny. L importante non è la perfezione, anzi, perché i nostri figli dovranno essere imperfetti per amarsi e se si amano forse saranno anche felici e come dici tu “essere dei buoni contenitori”..io ci sto provando e se sbaglio mi alzo, aggiusto il tiro e ricomincio. Ma la birra al bar, due chiacchiere con gli amici, o una colazione fuori non me la toglie nessuno ?
Cara amica mia, non posso aggiungere altro. Se sbagliamo aggiustiamo il tiro e, capita che sbagliamo ancora. Nessuno ci insegna il “mestiere” di genitore, che mestiere non è. Ci insegnano che “dobbiamo” quello sì. Dobbiamo fare, esserci e accudire, poi, solo poi, occuparci di noi. Io credo che le due cose debbano andare di pari passo. Noi e loro (i nostri figli). Se una esclude l’altra siamo fritte. Infelici entrambi. Però che faticaccia! Tenere insieme è faticoso e prevede delle modifiche in itinere. Le cose funzionano, alla fine, quando non ci mettiamo troppo lo zampino e lasciamo che accadano. Buona giornata a te e alla tua leonessa. Penny
Concordo in pieno, che faticaccia!!! Ma la mia terapista mi dice..già che ammette che ha dei bisogni, facciamo passi da gigante 😉
Vero…e domani arriviamo lontano. Tua Penny
Vero…e domani arriveremo lontano. Tua Penny
Se esistesse il manuale della mamma perfetta comunque non lo comprerei, la perfezione è pericolosa per se stessi e, soprattutto, per i propri figli. Buona giornata Penny
Pienamente d’accordo con te. Il pericolo della perfezione spesso è alle porte, urge starne alla larga. Bacetti Penny
Grazie. Ne avevo proprio bisogno. Una mamma spesso inadatta, ma molto amata.
Cara Sara, a volte, le madri inadatte sono quelle che fanno i figli felici. In cui ci si puó riconoscere e identificare. Grazie. A presto. Penny
mi fai sorridere, ho trascorso gli anni delle elementari con le cuffie sparate nelle orecchie per non farmi schiacciare da tutti quei consigli “lo dico per te cara” a “cosa cucino oggi?” a “però dovresti” o peggio “lascia che ti insegni”….vabbé il fondo proprio 😉
Ecco, allora niente consigli. A casaccio è meglio. Baci Penny