In cui farai e dirai la cosa sbagliata.
In cui non avrai fiducia.
In cui non saprai scusarti. O trovare le parole.
Ci saranno giorni in cui i tuoi perché non avranno risposta.
Solo una porta chiusa in faccia con su scritto: Vietato entrare.
In cui ti diranno: Non vogliamo essere come te.
E tu ti chiederai chi sei.
Giorni in cui potrai recuperare, e non lo farai. Perchè, a volte, non ne siamo capaci.
In cui potrai chiedere scusa e la bocca sarà serrata. Il cuore troppo deluso.
Giorni in cui avrai paura. Una paura folle per loro. Che non si riesce a spiegare.
Ci saranno giorni in cui non sarai più chi sono. E ti chiederai dove sia finito quel bambino che tenevi tra le braccia.
Ci saranno giorni in cui avrai un nodo alla gola per come ti trattano.
In cui li rincorrerai per sapere che c’è.
Giorni in cui ti terranno i musi. Ti scavalcheranno e faranno di te ciò che vogliono. E ti sentirai persa.
Giorni di regole e permessi.
Di dubbi e ricette.
Di contraddizioni e incoerenza. In cui loro, per fortuna, si riconosceranno.
Potranno perdersi e ritrovarsi. Proprio come te.
In cui annuserai un loro maglione, una felpa abbandonata da giorni, per averli vicini.
In cui metterai a posto calzini, pensando di poterlo fare anche con le loro vite.
Ma non si può. Quella parte dovranno farla da soli.
Giorni di scelte sbagliate, le tue, le loro. E dovrai accettarle entrambe.
Giorni in cui il loro tempo sarà pieno e il tuo improvvisamente vuoto. Da cui bisogna ricominciare.
Giorni in cui non sarai più la prima voce che cercheranno. E avrai paura di averli persi. Invece stanno solo andando, come è giusto che sia.
Ci sono dei giorni in cui penserai che il tempo della tenerezza non tornerà. E nulla sarà più come prima.
Ci saranno giorni da dimenticare, e altri che ricorderai in eterno. Ma varranno tutti allo stesso modo. I primi di più.
Ma sei sua madre. E qualsiasi cosa sarà successa, qualsiasi luogo lontano che abiteranno, qualsiasi strada decideranno di percorrere. Ricorderanno il tuo profumo.
Come una scia lasciata nel tempo. Sapranno dove sei e chi sei.
Sei sua madre. Non sarà mai troppo tardi. Anche quando ti sembrerà che non sia così.
Sei sua madre. Per il tempo che è stato, e quello che resta.
E loro lo sanno.
Penny
Mi hai fatto piangere.
Ti abbraccio
Ti abbraccio anch’io. Tanto. Penny