La mia pelle. Ancora

non riesco a capire

se finisco sulla pelle

o se sulla pelle

comincio

Mi contiene

la mia pelle protegge ma

appena qualcosa la tocca io

sono lì sulla pelle

a sentire

Io sono dentro

chi bacia la mia pelle bacia me

Io sono fuori

se la mia pelle si ferisce io

sono ferito. Io sono dentro

sono quello che non si vede

Io sono fuori, sulla mia pelle

vado incontro al mondo

Nella mia pelle incontro te

Nella tua pelle”

Giusi Quarenghi

Ho letto questa poesia, qualche anno fa, e l’ho trovata meravigliosa. Ora la propongo sempre ai miei bambini. Mi sembra contenga un segreto prezioso.

Dovremmo amarla la nostra pelle, qualunque essa sia. Amare ciò che contiene.

Ho sempre avuto un brutto rapporto con il mio corpo. Lo sapete.

Ancora oggi quando mi guardo allo specchio, trovo sempre qualcosa che non va. Altro che girare nuda per casa!

E, per tanto, tantissimo tempo, il mio corpo è stato qualcosa di estraneo. Mani a pugno dentro a maglioni che mi arrivavano al ginocchio, larghi e neri.

Ricordo che da bambina ero goffa e appena mi muovevo combinavo dei disastri. Il giorno della mia prima comunione, per esempio (nel mio abitino bianco da piccola sposa), mentre attraversavo il sagrato della chiesa, sono inciampata.

Sono sempre stata alta e piuttosto morbida, nessuno sport era adatto a me. In classe, quando si usava ancora metterci in fila per altezza, ovviamente, ero l’ultima delle femmine, dopo di me il maschio più basso, un imbarazzo terribile.

Avrei voluto avere poco seno e la pancia piatta. Invece da adolescente avevo il corpo di una donna che mi stava stretto.

Avrei voluto avere i capelli rossi e magari ricci. Avrei voluto un’altra me, insomma.

Ora guardo le fotografie e scopro che non ero poi così male, ma allo specchio c’è sempre qualcosa che non va.

Per tanto tempo c’è stata una linea di demarcazione immaginaria tra la mia mente e il mio corpo. Come se quella dieta che tentavo di perseguire riguardasse il mio corpo e non i miei desideri. Come se dovessi negarmi il piacere. Come se il mio corpo, in fondo, fosse da nascondere, un po’ come me.

Non so perché alcune persone siano più insicure di altre, molto dipende dalla storia personale: madri che non si piacciono, padri che non sanno far capire un semplice concetto; la bellezza è qualcosa che riguarda l’anima. Il corpo ne è solo lo specchio.

Ci sono donne molto belle che non sanno di niente. E donne che non sono belle, ma sanno di buono.

Io sono la mia pelle. Io sono dentro e sono fuori. Chi bacia la mia pelle bacia me. Oggi, ne sono consapevole.

Ci sarà sempre un dettaglio che non mi convince, qualcosa che non va. Qualcosa che non mi piace: il seno, le rughe, la pancia. So che potevo essere migliore, e nascere figa. Ma se il mio dentro è morbido come la mollica di pane, il fuori non poteva che essere uguale.

Mi sciolgo davanti a un film romantico, piango ogni tre per due, non ho certezze se non quella che desidero essere felice, e che lo siano le mie ragazze. Mi confondo, mi frantumo, e ci metto giorni a recuperare pezzi di me; spesso i confini si sfondano e non ci capisco più niente. E quando l’altro diventa più importante di me, sono cavoli amari.

Con il tempo ho imparato che proteggere il mio corpo voleva dire proteggere me stessa e per volermi bene dovevo operare sui pensieri. Sono cambiata, la mia vita è cambiata. Ho ascoltato i desideri, ho inseguito le mie piccole aspirazioni. Ho capito cos’era il piacere e non me lo sono più negato.

Gli altri ora mi dicono che sono bella. So a cosa si riferiscono, e forse alla mia età è di questo tipo di bellezza che ho bisogno.

La pancia è sempre uguale, anche se continuo a desiderarla piatta. Quando mi immagino, immagino quella che sono, e non quell’ideale che mi ha rubato tempo prezioso.

Immagino proprio il mio corpo che ho imparato a conoscere. Con questo corpo ho fatto un sacco di cose. Alcune molto importanti. Alla fine, mi è così famigliare che ci ho fatto pace.

E quando si fa pace con se stessi le cose trovano il loro senso. E noi pure, dentro al corpo che abbiamo.

Penny

Sosodonne.com

7 comments on “Ci sono donne molto belle che non sanno di niente. E donne che non sono belle ma sanno di buono.”

  1. Non lo ho ancora letto… Ma il titolo mi lascia perplesso…. Un po’ ideologico….. Ne riparliamo dopo la lettura…… ?

    • Bellissimo e vetissver … “quando si fa pace con se stessi le cose trovano il loro senso”…. Riemerso dopo due settsetti complesse. Titolo un po’ ideoloideo … Testo non ideologico e meraviglioso …. Scrivo, scrivi, scrivi

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