Esistono i padri.
Il mio non era perfetto. Ma c’era.
Potevo litigarci e farci i conti.
Potevo decidere se approvare o dissentire.
Potevo prendermi una sberla o un abbraccio.
Potevo, perché lui era materia. Corpo. Presenza.
Fastidiosa, talvolta. Ma presenza.
Non lo capivo, a volte, non lo capivo proprio. E non mi sarei mai comportata come lui se fossi stato un padre. Ma, altre, lo comprendevo. Comprendevo il peso della vita e dei “chiunque” che si portava appresso.
Lui c’era. E non era perfetto.
Neanche quando è mancato lo è diventato.
È stato allora che la sua imperfezione è implosa dentro di me.
Come un dono.
E come una stupida, ho capito come potevo amarlo. Per questa sua umana forza. Per le contraddizioni. Per i no. Per i traslochi del cuore.
Lui c’era. Mi richiamava a sé, anche con le liti.
Mi faceva stare lì.
Dentro un Noi che si è cementificato.
Forse sapeva che il tempo non basta. Una vita non basta per capirsi.
Ora so.
Che sono dall’altra parte. Che spesso mi sento così sola.
Cosa vuol dire avere un padre.
Come donna. Come madre.
I nostri figli hanno bisogno di padri.
Che siano eredità preziosa.
Da portarsi dietro quando il buio crolla.
Quella parola che serve.
Quella pacca sulle spalle.
Quell’atto coerente.
Quell’uomo da osservare.
Quella sgridata improvvisa.
Quel compagno che spinge il desiderio della madre.
Ora so. Che possono non esserci padri.
Lo so, perché il mio c’è stato. A suo modo, ma c’è stato.
I figli hanno bisogno dei padri. Che sappiano tramontare per lasciargli spazio, e abbiano cura del loro avvenire. Hanno bisogno dei padri, anche le madri.
Penny
Sosdonne.com
#ilmatrimoniodimiasorella
ecco…mi hai fatto commuovere di nuovo. Io ha avuto una madre totalmente anaffettiva, ma un padre dolcissimo che mi ha insegnato che un vero uomo puo` anche essere tenero. Tra le mie aspirazioni c`e` sempre stata quella di essere un padre almeno decente. Eppure tante volte mi sento cosi` inadeguato….
un abbraccio
Penny immagino che sia dura. Ma stasera penso che dobbiamo considerare che ogni vita ha la sua pena…ognuno la propria, quella che gli viene assegnata..E dobbiamo portarne il peso. E aspettare il prossimo momento felice. Coraggio ti abbraccio.
Già, scrivere mi solleva. La rabbia si allontana e io respiro. Bacini. Tanti. Penny