Ecco. Mi chiedevo come fosse considerata una scelta d’integrazione far andare a scuola, anche in zona rossa, solo i bambini con disabilità e i casi speciali.

Era una scelta di “discriminazione” non di inclusione.

Forse, nel 2021 non abbiamo ancora capito che “tutti”, ma proprio “tutti” i bambini fanno parte della classe e le classi differenziate grazie a Dio non esistono più.

Allora, la scelta di far andare a piccoli gruppi mi sembra preziosa e dovrebbe esserlo anche dentro alla scuola non in tempo di pandemia. Ma le risorse si tagliano, le ore di sostegno vengono ridotte all’osso, le compresenze sono oasi nel deserto.

Così, il programma diventa, a volte, l’unico obiettivo, si corre come treni e chi resta indietro, pazienza.

All’inizio della pandemia ci siamo detti: questa può essere un’occasione per la scuola.

Fino ad ora non lo è stata, le buone pratiche sono state schiacciate dalla DAD come unica possibile e facile risposta. Non c’et stato altro. La scuola non ha modificato il proprio agire, si è solo trasferita dentro ad uno schermo, amplificando le brutture.

Apprendo, quindi, con piacere che qualcosa si muove. Si muove, permettendo ai bambini di essere di nuovo al centro e pensarsi parte di una comunità.

Il lavoro di gruppo, lo spazio cooperativo, la scuola aperta più tempo, la possibilità di muoversi all’interno degli spazi cittadini senza morire dentro alla burocrazia e ai costi, lo sport come attività necessaria. L’educazione sentimentale o delle emozioni, così l’educazione sessuale E poi, il concetto più importante: l’integrazione e l’inclusione delle diversità, tutte le diversità, dovrebbero essere cardini del nostro sistema educativo.

Risposte alle Dad su cui è stato traslato un sistema già traballante.

Certo, ci vorrebbero risorse e rinunciare a quell’idea di prodotto economico e azienda su cui molti ministri hanno puntato.

La scuola è tutto tranne che azienda. Non ci sono prodotti da vendere, solo figli e figlie del futuro. La scuola è relazione.

Come quella che apre le porte a Torino a piccoli gruppi di bambini e nessuno è tagliato fuori. Nessuno è espulso, al di qua o al di là dello schermo.

Potevamo pensarci prima?

Penny

Se volete cercarmi questi sono i link del mio romanzo e del mio albo illustrato. In uscita a giugno un libro di letteratura per l’infanzia.

http://old.giunti.it/libri/narrativa/il-matrimonio-di-mia-sorella/

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/03/17/news/

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