Quando ho iniziato il blog non avrei mai immaginato che diventasse un luogo di ascolto o di necessità per Penny e men che meno per altri. I ritmi si fanno intensi e sento una grande responsabilità nei confronti di chi mi segue e mi scrive in privato raccontandomi pezzi di vita.
Chi mi conosce sa che per me la penna stilografica gialla e quell’agenda sono oggetti inseparabili, nonostante il computer e la rete.
In quelle pagine hanno origine i mie pensieri.
Il caffè mentre scrivo mi è necessario, tanto e amaro, per non farmi di cioccolata o altri generi di conforto su cui ogni tanto affogo le preoccupazioni. La tazza gialla l’ho comprata in un negozio carinissimo scoperto passeggiando nei vicoli di Roma.
Tutto questo per dirvi che i disegni della girl bionda verranno alternati con altro, e per un po’ dovrete accontentarvi della mia scrittura. La fine della scuola è alle porte e l’ansia della girl è fuori controllo.
Io vorrei che si amasse, che imparasse a seguire le sue passioni e non rispondesse solo a dei voti, che per lei sono “tutto”, quasi come l’amore.
Non pensate che dia poco valore alla scuola, tutt’altro; mi piacerebbe che la scuola avesse il ruolo formativo a cui è chiamata. Invece, a volte, sembra solo un lancio di nozioni. I ragazzi devono incamerarle e non c’è spazio per il senso critico, per la motivazione e per il desiderio di conoscere necessario ai nostri boys e alle nostre girls per diventare uomini e donne più consapevoli.
NON VOGLIO PREOCCUPARMI DI QUELLO CHE FARA’, MA DI CIO’ CHE SARA’.
La girl si frantuma non solo di fronte allo specchio o alle coetanee magre, magrissime, capelli lunghi e divisa del “quartiere” a cui appartengono, ma anche se non raggiunge i risultati che si aspetta da se stessa.
Lotta con l’immagine che gli altri, compresi i professori, le buttano addosso. E qualcosa mi dice che lo farà per molto tempo.
Io lotto con lei per tenerla in asse, e devo dire che non sempre ci riesco, visto che anch’io combatto con la bilancia, con le belle, bellissime, e con l’essere una madre decente.
Se la girl bionda studia il Manzoni e si interessa ai Promessi Sposi per me che prenda un sei o un otto non ha molta importanza. Ha tra le mani quel capolavoro e mi sembra già un grande risultato… ma ci sono i compagni, quei maledetti voti e la competizione che bussano con insistenza alla sua porta.
Insomma, scrivo sui figli, sulla necessità di lasciare un tempo buono, di non avere su di loro aspettative, e vorrei che questo blog fosse per la mia girl un luogo di piacere, non un altro dovere.
Quindi continuate a seguirmi se vi va, lei, con i suoi disegni, ci sarà a tratti, come è giusto che sia. Altrimenti sconfesserei me stessa, e quello che scrivo.
Care amiche e amici di Penny, siete davvero preziosi per me. E quando mi scrivete o commentate i post date un senso a questo buco nero che ci separa.
P. s: Potete scrivermi sul blog sosdonne. com o privatamente sulla pagina facebook sosdonne nella sezione messaggi.
Come sempre incredula e grata.
Penny
Ho sviluppato una dipendenza alle tue pagine e alle tue parole….spesso spessissimo vicinissime alla mia vita in questo momento veramente sfiancante. Grazie…ti abbraccio. Federica
Grazie Federica di avermelo detto, è davvero importante per me. Io scrivo, voi leggete, è importante sapere. Mi aiuta a capire e andare avanti. Ricorda che i momenti sfiancanti sono necessari per riconoscere gli altri, quelli belli, che sono tanti e arrivano. Ti abbraccio anch’io. Fammi sapere di te. Penny
Anchío ho una Lamy!!!! Bianca pero’! 🙂 La girl bionda prima o poi capira’ cosa vuoi trasmettrgli, ne sono certa. E’ vero anche, nella mia esperienza di sorella minore e osservando altre coppie di sorelle/fratelli, che chissa’ perche’ i primogeniti hanno spesso questo atteggiamento verso i voti.
Pensa che per i miei alunni è diventata una specie di fissazione. Il mio pennino è il più grande, quella scrittura che produce e sa di passato non è bellissima? Io sono una prima…un disastro. Ti abbraccio con affetto Penny
Grazie che scrivi, che trovi il tempo e l’energia per farlo.
Grazie che condividi.
Ti ha portata a me un’amica preoccupata di come sto, perchè anche io sto vivendo una separazione e la preoccupazione di aver stravolto la vita ai miei bambini e la difficoltà di sostenerli quando non ho la forza per sostenere me e la paura di non farcela e il giudizio lapidario di tante persone attorno perchè ho osato prendere una decisione così.
E in mezzo le preoccupazioni pratiche, i soldi che non ci sono, il lavoro che prego rimanga, la salute che prego regga.
E in tutto questo succede che leggerti è come bere quel caffè in quella tazza gialla e pensare che per quanto mi senta allo stremo se ne esce, …….vero?
Ti scriverei in privato ma non abito facebook……
Ciao Monica, se ne esce. Sempre, più forti e felici. Per sostenere se stessi ci vuole tempo, soprattutto se non l’abbiamo mai fatto. Non preoccuparti degli altri, di quello che pensano. Il tempo dà spazio all’accettazione, a volte, chi giudica è perché non ha il coraggio di fare altrettanto e diventi improvvisamente uno specchio in cui fa paura guardarsi. Invece, tieniti stretta le amiche preziose, quelle che ti mandano incoraggiamenti e pagine in cui ritrovarti. I figli impareranno che nella vita non tutto fila secondo binari prestabiliti, si inciampa, ma avranno l’esempio di una madre che si è rialzata e sapranno farlo anche loro, è uno degli insegnamenti più grandi che possiamo fare ai nostri figli. Lo scopo non è quello di non provare dolore (impossibile nella vita) ma imparare a gestirlo. Ora penso a come puoi scrivermi in privato, se trovo il modo, ti riscrivo qui. Torna e fammi sapere come va. Ps in tante ci siamo passate e se leggi vedrai che molte stanno meglio, davvero meglio. Un passo per volta. Ti stringo a me, per un attimo. Penny
Gia’ solo pensare alla capacita’ critica dei figli e’ un grandissimo risultato oggigiorno, quando si e’ continuamente circondati da genitori che si vantano dei voti e non delle reali capacita’ dei figli. Anche aiutarli a coltivare le loro passioni e’ molto importante. Spero di riuscire a fare lo stesso con mia figlia durante tutta la sua crescita (e ne avrò per tantissimi anni 😉 ). Grazie come al solito per gli spunti di riflessione. Buona giornata (e se non ci si sente più, buon week end. 🙂 )
Grazie Claudio, credo che la lotta sia ardua. Mi capita di cadere nell’errore di paragonare quello che fanno le mie figlie con le loro coetanee; per stare sul pezzo continuo a farmi dei lavaggi di testa, COME RIPETERSELO CONTINUAMENTE AD ALTA VOCE. A volte ci riesco, altre meno, ma se dovessero chiederci cosa ci auspichiamo per loro non risponderemmo all’unisono “un po’ di felicità!”.
Un abbraccio anche a te, a presto Penny
Ps resisti in mezzo a tutte queste donne! Ti pregoo…
Abbiamo pure la cavia femmina…. 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂