Imparate a dire dei No quando lo sentite.

Quando subite un’ingiustizia, perché siete donne.

O una discriminazione, perché siete donne.

Imparate a dire dei No quando qualcuno usa la prepotenza, perché siete donne.

Quando non vi ascoltano, perché siete donne.

Quando vi mettono all’angolo, perché siete donne.

Quando avete un ruolo di potere e lanciano frecciatine, perché siete donne.

Imparate a dire No, fatelo da subito e spesso.

Gli uomini devono abituarsi.

A essere lasciati.

A perdere.

A ripartire senza di noi.

Al rifiuto.

Devono abituarsi a non considerarci proprietà privata.

Bambole di ceramica acquistate in un giorno di sole e posate sul mobile della sala per sempre.

Dobbiamo gridarli i nostri No.

“Non pulisco, non lavo, non stiro, se lo faccio sappi che non è scontato”.

Dobbiamo farlo con urgenza nelle nostre giornate tutte uguali, perché in un giorno di neve, una di noi, con il desiderio di essere di nuovo libera, non si veda portare via la vita, non si veda portare via, per punizione, due figlie.

E che nessun figlio debba più morire per mano di un padre che non ha saputo reggersi la fine di un amore. Un No dalla donna che diceva di amare.

Fatelo finché non avrete voce. Difendete i vostri No. Adesso.

Questo non è amore. Non per noi.

Penny

Ps: scusate ma ci sono storie che mi addolorano e in cui mi immedesimo, su cui ho necessità di fermarmi.

9 comments on “Gridate il vostro No.”

    • Già, oggi leggevo qualche articolo. Uno di ha colpito, c’era un elenco lungo di femminicidi, uomini che uccidono le proprie compagne, e un lungo elenco di uomini che uccidono i propri figli, nei modi più atroci, tanto per dire, un padre ha buttato nel Tevere il figlio di sedici mesi. Ecco, ho avuto paura per il nostro futuro e il futuro di chi verrà dopo di noi. Mi chiedo cosa possiamo fare e non è che abbia troppe risposte. Un abbraccio. Penny

  1. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità, se così non sarà non cambierà nulla, e ci saranno altri morti, altre violenze domestiche, altri abusi………….

    • Dobbiamo partire dai nanerottoli. Come un’educazione sentimentale…che le femmine sappiano dire dei No e i maschi sappiano accettarli. Vedessi a scuola quanti stereotipi ci si porta dietro già da piccoli…è incredibile. Penny

  2. …da questa mattina ho seguito con dolore, paura e sgomento questa vicenda. Ragione non c’è. E il buio e la sofferenza che sentì dentro per loro è anche perché ci sono delle similitudini e fa paura quanto una persona più cambiare per un no, per una separazione, che diventa rabbia e dolore. Da poco io ho capito che accettare e vivere la sofferenza porta a superarla a conoscersi ad amarsi e a rialzarsi. E poi passa e finisce lascando spazio a te, alla vita, si ha così paura e si è così abituati a non voler soffrire che le persone diventano mostri. Dovremmo insegnare ai nostri figli e a noi stessi a non avere paura di soffrire….solo così possiamo essere felici…

    • Dovremmo parlare di sentimenti nelle scuole con i bambini. I maschi hanno quest’idea che da una certa età in poi piangere è da femminucce, pensano di dover essere forti e dover proteggere. Secondo me sono questi gli stereotipi che dobbiamo cercare di cambiare. Così come deve cambiare l’idea che si può stare da soli, che l’amore finisce. Oggi ascoltavo Radio 3, le donne che subiscono violenza sono prevalentemente autonome che tentano di emanciparsi, sono donne che ce la fanno da sole…è questo che manda fuori gli uomini, che ci considerano ancora oggetti, sopravvivere al di là di loro…Non a caso i femminicidi sfociano quasi tutti in famiglia, ad opera del marito o del padre e accadono quando la donna cerca di sottrarsi dalla morsa del padre-padrone, non a caso separarsi è così difficile. Per questo dobbiamo agire nel nostro piccolo, per quanto possiamo e crescere figlie capaci di dire dei No. Ti abbraccio Penny

  3. io sono da poco separato e per me è uno strazio. E’ un abisso non essere amati dalla donna che ami in maniera folle e disperata. E’ un dolore lacerante non poter vedere i figli se non per poche ore a settimana. Mi manca tutto, anche le cose, la mia casa, la mia cagnetta. E’ una vita che si svuota, ma….
    ma rimane l’amore. Amo mia moglie, i miei figli e amare vuol dire volere il bene della persona amata. Ogni tanto penso che mia moglie potrebbe trovare un uomo migliore di me. Ne soffrirei da matti . lo ammetto, ma al tempo stesso sarei sollevato sapendola di nuovo feliceNon ci può essere spazio per la violenza e la morte. Non c’è giustificazione, non è amore. Può essere solo folle possesso, il contrario dell’amore.

    • Bisognerebbe fare un quadretto delle tue parole e appenderlo ogni dove. L’amore non prevede il possesso. Immagino sia faticoso stare lontano da una quotidianità che ha accompagnato i tuoi giorni per molto tempo, ma hai ragione tu, l’amore lascia liberi. Non può essere diverso. Penny

Rispondi