Spesso abbiamo intuizioni su noi stesse, ad alcune arrivano di notte, come dei campanelli, aspettano l’oscurità per farsi sentire. A me capitano quando sono in sella al mio motorino.
Andare in moto per la città mi piace da matti, mi dà un senso di libertà meraviglioso.
Quando mi sono separata non mi è rimasto niente se non una casa in affitto, delle rate di un camper, e un dolore al cuore pazzesco. Soffrivo di continui mal di testa, tanto che pensavo di avere un tumore o qualcosa del genere, mi sono fatta prescrivere persino una tac.
Poi è passato, ma ci è voluto tempo.
In quel periodo alcune amiche storiche mi hanno voltato le spalle, dandomi la colpa, altre si sono fatte strada e mi hanno SOSTENUTO, anche se non capivano del tutto. Perché è questo che deve fare un’amica, esserci nei momenti bui.
A loro sarò grata per sempre.
I mie genitori sapevano che le cose tra me e mio marito non andavano bene, ma non dicevano niente, ai loro tempi si stava zitti. Pensavano alle nipoti, e la sofferenza era davvero difficile da gestire, ma quando è stato il momento di prendere la decisione erano al mio fianco.
Mia sorella è stata un’ancora.
In quel periodo pagavo un affitto esoso, dopo la separazione ho scoperto che avevamo alcuni pagamenti insoluti, così mi sono giunte delle ingiunzioni. Non sapevo come arrivare a fine mese. Ho rischiato di andare fuori di testa.
Chi non passa attraverso una separazione non sa come ci si senta.
Il peso della scelta schiaccia, non si tratta solo di noi, ma soprattutto dei nostri figli, e delle persone che ci stanno vicino.
Si smuove un mondo, e quel movimento fa paura.
Ritornando alla moto, appena ho iniziato a tornare a galla è la prima cosa che mi sono comprata. Usata, ma bellissima. Ci porto le mie figlie avanti e indietro, mi sposto per andare al lavoro, è mia!
Arriva un momento in cui le cose ritornano al loro posto.
Riscopriamo quella bambina che avevamo perso, diventata finalmente adulta. Si riscopre il valore di alcune cose e si capisce che altre sono insignificanti.
Quando vado in moto mi sento libera, come salire su un’altalena, sentire l’odore dell’infanzia, quel luogo caro dove tutto è ancora possibile.
Ieri pensavo a voi, a quello che mi scrivete. Agli spazi di libertà che osiamo concederci e a quelli che ci neghiamo costantemente. Ma se li respiriamo, anche solo un attimo, non è possibile tornare indietro.
Non è così?
La moto scassata rappresenta la mia indipendenza, per altre può essere un breve viaggio, un libro letto in santa pace, una cena con le amiche, un film.
Sono le piccole cose che trasformano quelle grandi. Si inizia da lì. Si inizia da noi.
Cercate le VOSTRE LIBERTA’ e non abbiate paura. Non più.
Siete “grandi” e potete badare a voi stesse meglio di chiunque altro.
Sai Penny, io invidio un po’ (tanto) il tuo coraggio, te l’ho già scritto… il coraggio di pensare che prima dei figli, prima della casa, prima del lavoro, ci siamo noi. Il coraggio di dare questa importanza a noi stesse senza mettere davanti nient’altro.
E ultimamente mi capita sempre più spesso di pensare a quanto sia importante insegnare ai miei due bulldozer come si trattano le donne.
Mi dico “se non rispetto me stessa io per prima, chi pretendo che lo faccia?”. Ed è così che piano piano smetto di fare di me stessa la solita pelle d’orso appiattita sotto i piedi di tutti… (tutti, si, perché i momenti e gli scatti di rabbia li hanno tutti, anche i figli, che dicono di amarmi tanto… ma è compito mio insegnare loro i codici
giusti).
E comunque io il motorino non “celò”, e quella sensazione di libertà è ancora là nei miei quindici sedici anni di Vespa senza casco 🙂 meraviglia
Ecco, fallo, insegna come si trattano le donne e che le donne sanno trattarsi bene anche da sole, che hanno bisogno di tempo e spazio per sé, più degli uomini a cui è concesso per natura e cultura.
Non invidiare il mio coraggio perché spesso non ne ho, ho una paura matta di sbagliare come madre, compagna e donna. Scrivere mi aiuta, parlare con te e le altre mi aiuta. Il confronto è importante e fa crescere. Sono sempre piena di dubbi e faccio dei casini, ma di una cosa sono certa, non voglio che le mie figlie siano un alibi né che debbano soddisfare la mia vita. Se desidero lasciar loro qualcosa, quel qualcosa è la loro vita. Libere di essere… Abbiamo tante cose in comune, più di quello che credi. Buona giornata Cinzia a te e a tutti quelli che sanno amarti. Penny
Cara Penny, per i figli meglio la separazione che una famiglia che non si ama. Col tempo, questo significato sta sbocciando come un bel fiore.
Se i fiori sbocciano allora è primavera. Le giornate si allungano e si sta bene. Buon week end Martina. A presto Penny
Cara Penny, quanto ti capisco… io adoro il mio scooter e mi da’ esattamente la sensazione di libertà che hai appena descritto… lo uso SEMPRE, pioggia, grandine, vento…
Mio marito dice che la mattina quando parto per andare a lavorare sembra che impenni… tanto sono felice di partire….
un abbraccio
P.S. la foto delle ragazze sulla panchina è stata scattata a Portovenere di fronte all’isola Palmaria o sbaglio?
Cara Sabrina, a volte, cerchiamo le cose grandi e poi sono le piccole che ci fanno felici. La moto è un mezzo per spostarsi ed essere autonome…io non potrei farne a meno.
Ps la foto non so, scelta non a caso tra tante immagini…io non sono così bella…bacini Penny
Ciao Penny, ti ho scoperto da pochissimo ed è stata una fortuna.
Perchè scrivi quasi sempre esattamente quello che penso, a volte quello che mi gira per la testa in embrione, altre volte ciò che ho già elaborato abbastanza (ma mai troppo).
Stessa sensazione per me il mio scooter….ci piango su, ci rido su, ci grido su. Mi sento slegata, è un momento solo mio e di grande liberazione.
La separazione è tostissima, anche e soprattutto per chi decide. Il fardello enorme. Il senso di colpa latente verso i figli. Ma poi vedi che risorgi, che puoi dare e fare cose belle che ti nutrono e di conseguenza nutrono chi sta intorno….
W il coraggio. W le scelte. W la gioia di vivere!
Ciao Patrizia, spero che ti leggano le altre…quelle che mi scrivono, che sono tormentate. Non esiste una scelta giusta, ma la nostra di scelta. Menomale che mi hai scovato. Torna mi serve sapere chi c’è e cosa pensa dall’altra parte dello schermo. Mi restituisce la parte umana. Buona giornata. Penny