Conosco alcune famiglie in cui la madre non alza la voce, il padre è amorevole. Così stucchevoli da desiderare la loro morte all’istante.
Hanno tre o quattro figli in scaletta, i primi al liceo, dei bravi ragazzi, gli altri teneri da far invidia.
Lei ha un caschetto perfetto, gli orecchini di perle, la borsa rossa e il maglioncino allacciato in vita; è paziente come nessuno. Una Maria Teresa o giù di lì.
Lui ha il sorriso stampato in faccia, va a correre due volte alla settimana e si rivolge alla moglie con tenerezza, la chiama mamma. Di solito hanno anche un cane, un labrador pure lui tranquillo che dà sui nervi di nome Osvaldo.
Le trovo nei luoghi che frequento, spuntano come funghi e sono lì per ricordarmi che famiglia fantastica siano in confronto alla mia mono reddito, mono parentale, mono qualcosa.
Mi guardano con compassione quando arrivo da sola, in ritardo, senza quello che serve.
Di alcune di queste famiglie ne conosco i segreti in anticipo. Non so come faccio, ma immagino storie, e di solito ci azzecco.
Succede che ogni tanto uno di quei mariti scappa con la segreteria e lascia una lettera alla moglie sul tavolo della cucina. La colpa è della troia di turno che si è portata via il marito soggiogato, la moglie una poveretta. Un po’ ci godo, devo ammetterlo, e so che non dovrei!
Gli amici gridano allo scandalo. Se la troia (dicono le donne di altre donne) non si fosse messa di mezzo, lui sarebbe rimasto!
Ci sono altre famiglie in cui la madri impazzano, il marito e la moglie entrano in crisi, e i figli lo sanno e, a volte si lasciano persino.
Alcuni restano, e l’istinto fa da padrone, si litiga per le luci accese, le calze per terra, per chi deve sparecchiare. Con un gatto, un cane oppure niente. I piedi che puzzano, le bottiglie in frigo sempre vuote, pezzi di cibo sul tappeto.
Le scelte che non sono mai quelle giuste.
Madri e padri che non sempre sono dediti alla gioia dei figli, anzi, a volte, vorrebbero strangolarli. In cui l’abitudine è alle porte, e il piano ideale non esiste. Uno molto reale rende tutto difficile.
Ci sono famiglie in cui si può dire che le cose non vanno, e quando vanno si è felici. Una felicità che dura un attimo. E la si riconosce solo a posteriori nelle fotografie sulla mensola.
La madre ha i capelli dritti, la borsa a tracolla così pesante da fare il solco sulla spalla, il maglione scucito sotto le ascelle. Sempre di corsa e la voce pronta all’urlo. La cui parola d’ordine è: RESISTERE.
Resisto. Invoco il nome di Dio invano, perché spesso non mi ascolta. Ogni tanto vorrei uccidere, santifico le feste solo se sono costretta da mia madre, commetto atti non proprio puri, a volte giuro il falso e incrocio le dita dietro alla schiena se rompo o perdo qualcosa; ecco non rubo, ma le cose degli altri a volte le desidero.
Ci sono famiglie e famiglie. La mia è un grande stratosferico casino. Se mi incontrate da qualche parte sappiate che io sono quella con i buchi sotto le ascelle, che ha ucciso vari pesci, con la borsa piena di cose che non servono, e i capelli fuori posto.
Se mi incontrate abbiate pietà di me.
Io ho ucciso due uccellini inseparabili, perso mille orecchini – singoli, non mi pettino, mi dimentico le cose per lo sport dei ragazzi. Perdo spesso il treno. Penny siamo un disastro……
Sono la tua sorella gemella non di sangue ma di cuore e anima
Vada per il cuore e l’anima. Bacini Camilla ti aspetto qui per sempre. Penny
Anch’io ho quasi un orecchino solo per coppia! Di solito perdo le cose che mi piacciono di più. Ho lasciato le chiavi nella moto due volte, con caschi e tutto, così me l’hanno rubata. Che disastro davvero…Bacini e buona giornata Simona.
I love you Penny!
Grazie per avermi scritto, per me dono. Come un buon caffè, un regalo inatteso, un sorriso da lì a qui. Baci Barbara, è bello essere comprese! Penny
Penny cara la perfezione non mi apparire, sono spesso spettinata, mangio male e nonostante tutto resisto. Scappiamo insieme?
Ci sto! Via e lontano. Però poi torniamo?
I love you Penny!
Delle famiglie che sembrano così perfette noi vediamo solo la recita per gli altri così come dell iceberg vediamo solo la parte che emerge cioè solo il 10 % circa…..
Hai ragione, ma ogni tanto sono uno specchio in cui è bene guardare, così, per non ricascarci…Grazie per aver scritto Riccardo. Penny
Io se ti incontro ti abbraccio forte forte. ?
Io ci sto. E ricambio. Magari prima o poi…chissà. Penny
Siamo Noi stesse…non badiamo alle apparenze ma alla vera sostanza…siamo donne ,madri , moglie o ex moglie…vere e fiere delle nostre imperfezioni. ..penny non sai quanto aiuto mi stai dando in questo periodo. ..buona giornata donne belle
Cara Imma, io non so come una come me possa aiutarti. La cosa che so è che dobbiamo volerci bene se vogliamo combinare qualcosa. Ti stringo forte FORTISSIMO. Penny
ps hai un nome meraviglioso.
Penny, tu per me sei invece”quella bella”, in tanti sensi, pensa un po!!!
Ma va!!! Comunque grazie…Ti lovvo.