Se gli italiani si riconoscono in Sanremo. Io non mi riconosco nelle donne di Sanremo.
Tre finalisti: un duo, un gruppo, una donna.
I primi due (tutti maschi) portano canzoni con temi sociali. La terza, una donna giovanissima, canta l’amore. Dovremmo farci due domande sul perché non chiediamo di più a noi stesse.
Dicono che la Hunziker sia stata bravissima.”A fare cosa?” domando.
“A intrattenere”, mi rispondono.
Mi viene il nervoso. Mi viene il nervoso per i ruoli che ci chiedono, e di cui ci accontentiamo.
Sorridi. Sii figa, vestiti di rosa, principessa sexi, e canta “Viva la mamma”.
Poi arriva Ornella Vanoni. Penso alla sua voce e come mai una donna a ottant’anni non si mostra per ciò che è. Cosa la porta a tirare la sua pelle da sembrare una maschera. Non la capisco e non mi riconosco. Devo chiudere gli occhi per amare di nuovo la sua voce.
Rimpiango la Littizzetto e i suoi discorsi che sapevano di serio, nonostante le risate. E mi chiedo perché non siamo capaci di difendere il nostro essere.
Poi, arriva lei. Ottantatré anni e la voglia di ballare. La pelle del viso ripiegata su se stessa, la schiena curva e quelle piroette in cielo, che mi fanno mancare il respiro. Chissà se si diverte, penso; e quel corpo in cui il tempo si mostra tutto, ma sa agire, mi piace. Più della Vanoni. Più della Hunziker.
Di Sanremo salvo gli uomini.
Salvo lo Stato Sociale e la loro canzone piena di senso.
Salvo Mirkoeilcane: Stiamo tutti bene (ascoltatela).
Salvo lui. Favino con il monologo: «La notte poco prima della foresta» del drammaturgo francese Bernard-Maria Koltès. Ho pianto.
Salvo l’accenno all’umanità. L’intenzione di sensibilizzare e uscire dal nostro angolo di mondo.
Ieri sera facevo zapping. Guardavo il tg3, mentre a Sanremo si festeggiava. La giornalista parlava della Siria, scorrevano immagini amatoriali tremende.
Non riesco a non pensarci. Al mondo, quello che muore. Ai bambini, quelli che non ce la fanno.
Come donna voglio tenere gli occhi aperti. Sapere che succede. Voglio di più che una canzone che parli d’amore. Che mi ha rotto farmela bastare. Agli uomini d’altronde non basta, vogliono un lavoro, un impegno magari politico, magari sociale e comunque possono dire la loro. Agli uomini non chiedono di essere belli, né di essere padri.
Voglio stare dalla parte delle donne. Quelle che fanno sul serio. S’interessano e partecipano “alle cose degli uomini”. Quelle per cui il mondo non finisce dentro a una siringa di botulino e due guance un po’ più su. Quelle in cui ci sia lo spazio per la vecchiaia, e l’accettazione di ciò che è.
Voglio dare voce. Avere voce. Che un corpo mostrato e un sorriso non mi bastano. Neanche se sono quelli della Hunziker. Nemmeno essere madre mi basta. Voglio dire la mia.
Ridatemi la Littizzetto, per favore, o una come lei, che sappia come vogliono essere quelle come noi.
Penny
Sosodonne.com
Ciao Penny, io non guardo Sanremo, sono un vecchio rockettaro. Ti dico che la mia cantante preferita è Janis Joplin. Non esattamente la fatina rosa, eppure cantava l’amore. Quello che ti lacera dentro.
Un abbraccio
Un giorno ti prendo per le orecchie. Ma questa donna…lo sa? Lo sa che la ami così tanto? Penny
oggi sono riuscito a incastrarla in una lunga telefonata le ho detto quanto sono stato idiota a lasciarmi andare a chiacchiere con un’altra donna. le ho detto che la amo, che la aspetterò per sempre, che non voglio ricominciare da dove abbiamo chiuso, ma che voglio darle tutto, tutto…Dio come la amo. Finalmente dopo mesi ha detto che ci rifletterà, me lo ha promesso. Questo è il mio filo di speranza. Oggi dopo mesi ho riso
un abbraccio forte forte
Ti volevo rispondere subito. “Ci rifletterà” è un varco, una porta, una possibilità. Tifo davvero per te, per voi, per una nuova possibilità. Un abbraccio grande. Penny
grazie!!!!
Pensa che invece a me il monologo di Favino ha lasciato perplesso, ancorché ne riconosca la bravura. E, sì, okay, andrebbe visto a teatro. E sì, certo, una platea così ampia risveglia le coscienze intorpidite. E sì, il tema era importante. E sì, ora molti conosceranno Koltès. Etc… Però trovo che, come da donna, tu noti lo stridore fra il modello maschile e femminile esibito in quel contesto nazional popolare, così io vedo l’ipocrisia delle giacche coi lustrini, l’imitazione del “Vu cumprà”, il tema dell’immigrazione diventato trandy (quando invece l’Italia sta virando non a destra, di più! Vedi i rigurgiti fascisti recenti…). Però dall’occhio di Favino spunta una lacrima. E tutti si commuovono. E ti senti anche uno stronzo a criticare… stra-smiles!
A pensarci bene…hai ragione. Ho sempre la speranza che qualcosa arrivi, una briciola, un pensiero per l’altro. Un: non esisto solo io.
Sono puerile, in effetti. Besos. Penny
Ciao Penny,
Io invece ti dico che la Hutzinger mi è piaciuta.
Mi è piaciuta per quello che ha rappresentato.
La bellezza non è un peccato. Lo diventa laddove se ne fa un cattivo uso.
Secondo me andrebbe guardato oltre l’apparenza, oltre il vestito rosa oltre tutto ciò.
Lei ha portato sul palco il suo essere donna, la sua storia passata fatta di momenti bui e di riscatto, l’amore per suo marito, la discrezione della sua precedente storia e non da ultimo l’impegno verso tutte le altre donne.
Dal fiore della prima serata in onore del movimento contro le molestie al momento molto toccante in cui sul palco ha portato sue colleghe ed hanno acceao i riflettori sul ruolo della donna. Certo, con la canzone ma è pur sempre un modo di parlare delle donne e spingere a riflettere.
D’altro canto da un personaggio pubblico io mi aspetto questo: che sappia mettere a disposizione degli altri la sua notorietà per una buona causa. E lei è direttamente e personalmente impegnata proprio su questo campo, la violenza di genere.
Se lo ha fatto con gentilezza, sorriso e perché no?! bellezza non mi importa. L’importante è che lo faccia.
Ps. Io Sanremo sono anni che non lo guardo…ma quest’anno qualche puntata l’ho seguita e, ti dirò, anche apprezzata.
Grazie comunque per lo spunto. Queste cose le ho pensate in questi gg ma non le ho potute condividere con nessuno ed invece sentivo il bisogno di potere esprimere un pensiero e riflettere. Un abbraccio
Cara Babs, non so, io mi aspetto di più. Non si tratta del fatto che sia bella, ci sono donne belle di spessore, a cui viene richiesto di essere altro oltre la bellezza. Ti consiglio di leggere questo articolo di Selvaggia Lucarelli su Doppia Difesa:
“Oggi su Il Fatto mi occupo di una questione a cui sto dietro da un po’, ovvero l’associazione “Doppia Difesa” della Hunziker e dell’avvocato Giulia Bongiorno, quella in difesa delle donne, quella che “Denunciate”. . La pulce nell’orecchio me l’ha messa un’amica. Commentavamo la candidatura della Bongiorno nella Lega, io ho detto “Ma come fa a fare tutte ‘sta cose, l’avvocato, la politica, l’associazione…” e lei mi risponde “Vabbè, l’associazione.. prova a chiamare e vedi se risponde mai qualcuno.”.
L’ho fatto. Ai numeri indicati sul sito per denunciare non risponde nessuno, mai, in nessun orario, nessun giorno della settimana. Alle mail indicate dal sito e dalla segreteria telefonica non risponde nessuno. Abbiamo mandato mail io e mie amiche in vari giorni della settimana, nulla. La pagina fb dell’associazione è morente, ci sono solo spot patinati delle due fondatrici, raccolte fondi e molte proteste nei commenti della serie “Non rispondete alle mail, i numeri non funzionano..”. Verificate pure.
Ho chiamato un avvocato che lavora per l’associazione, le ho chiesto se avesse fornito assistenza legale a qualche donna passata attraverso Doppia Difesa nell’ultimo anno, mi ha risposto “Non posso parlare dell’attività dell’associazione senza consultare la Bongiorno. Comunque tra qualche ora le invierò dei dati.”. Mai pervenuti. Eppure era una domanda semplice. Se raccogli dei fondi e fai spot in tv, un po’ di trasparenza non guasterebbe. Il resto su Il Fatto di oggi.
Certo è che se il tuo slogan è “Codice rosso per le denunce di donne abusate perchè non possono perdere tempo” e poi la tua associazione neanche risponde al telefono e da almeno due anni, beh, Houston abbiamo un problema.
E il problema è legato a un tema, la violenza sulle donne, che richiede meno spot, forse, e un po’ di concretezza. Perché se ci sono i soldi per uno spot, ci sono anche quelli per pagare due segretarie. E non è che le due fondatrici, anche qualora raccogliessero pochi fondi, versino in una situazione di indigenza tale da non potersi permettere di mantenere un ufficio efficiente e un’associazione che faccia quello che promette. Perché poi vengono dei dubbi e sono dubbi poco edificanti. Dubbi che ci sia molto fumo e poco arrosto… ”
Mi sto informando (per quanto possibile) anche sulla difesa da parte della Hunziker-Buongiorno sull’Alienazione parentale, i centri anti-violenza sono insorti contro di loro. Forse è questo che non me la fa amare molto. Non so. Comunque ti mando un bacino, è bello confrontarsi. Penny
Scusate se intervengo ma sull’alienazione parentale, che mi tocca in prima persona (parlo come negli anni ’70…), non fidatevi: la sindrome (PAS) non è riconosciuta e non è inserita nel DSM. A tutti gli effetti, sembra uno ‘strumento’ utilizzato dagli avvocati per intentare causa contro l’altro genitore. Lo dico proprio da padre la cui figlia lo accusa di abusi, non lo riconosce come genitore (quando l’vho vista l’ultima volta mi chiamava ‘signor Felice’ e mi dava del lei…) e che non sente da anni:
Ci sono madri o padri così simbiotici che non permettono la felicità dei figli. A volte non si può far altro che accettare e sperare che qualcosa succeda.Caro Felice, io ti sono vicina. Ma tu lo sai. Penny
Ma perché, fanno ancora Sanremo????
Sembrerebbe di sì…e credo sia stato un successo! Bacini
Perché Sanremo è bellissimoooooo! Non mi toccate la coperta di Linus! ?????
Come cavolo si fa a mettere le faccette dal pc? Voglio imparare, me lo insegni?
Non no ho la più ‘squallida’ idea… ??di solito consulto da smartphone e sulla tastiera mi appare il tasto con gli emoji. Domani provo dal mio Mac poi ti dico. ?
Grazie Penny per l’articolo. Approfondirò.
Intanto buona giornata
Bacini…