Quello che succede è che non ci accorgiamo di essere felici. La felicità accade.
Siamo sempre spostati un po’ più in là o un po’ più in qua.
Difficile stare nel presente, eppure, motivi per stare bene, ne abbiamo, ma non ci sembrano abbastanza importanti. Tutto qui.
Che la felicità è una cosa che richiede gratitudine.
Come guardare le fotografie e pensare a quanto eravamo giovani o magri o innamorati.
Così stupidi da non accorgercene.
Sono successe un po’ di cose, succedono ogni giorno un po’ di cose, tipo che uomo si senta male, che una donna durante una corsa venga uccisa, che uno scrittore ci lasci. Che la gente si muova veloce. Che arrivi Natale.
Succede che un bambino con la pelle scura debba lasciare la sua classe e Riace. Succede che una ragazza aspetti una parola buona da suo padre.
Succedono cose, incontrollabili, senza significato, a volte. Tremende.
Che manco riesci a spiegartelo il dolore.
Succedono cose, come un giorno che va storto. Un uomo che ti lascia. Un figlio che ti tratta male. Una commessa che ti serve lanciandoti il caffè, perché è incazzata con chissà chi. Una collega t’insulta, un’amica si dimentica di te.
Succedono cose. Che una moglie s’innamori di un altro uomo. Uno sgarbo, un torto. Una batosta che non ti aspettavi. Una solitudine che, a tratti, attanaglia.
Piccole e grandi cose. Alcune che ci sembrano enormi e se poi ci pensiamo così banali, da rendere banale la nostra stessa esistenza
Che poi non lo è. Non è mai banale.
Che la felicità ha bisogno di gratitudine.
Diamo per scontate tante di quelle cose che non ci accorgiamo della felicità.
La mano di un figlio nella tua. Un “Ciao ma’”. Una porta aperta. Una voce gentile. Il sole. Noi. Magre. Grasse. Sposate. Divorziate. Giovani o in là negli anni. Che importa! Un desiderio sopito che si risveglia. Una parola che colpisce nel segno. Un grazie. Un rientro a casa. Un ricominciare. Un risveglio. Una coperta calda. Un giorno ancora.
Quello che succede è che non ci accorgiamo di essere felici quando la felicità accade.
Ma accade.
Facciamoci caso.
Penny
#ilmatrimoniodimiasorella
Sosdonne.com
Un giorno ancora! Siamo fortunate tanto. Non sono sparita. Tu ci sei. Ti diró. A presto. Brava brava belloooo. Simona
Ecco, dimmi un po’ , che a me tocca stare in pausa…Penny
Già…vero.
Ci ho riflettuto l’altra sera dopo avere sentito le parole di una mamma di un amichetto di mio figlio gli ha detto, a lui che brontolava: “non ti concentrare sugli ultimi dieci minuti della giornata che sono stati bruttissimo, come tu dici, ma su tutti i bei ricordi di questa giornata e vedrai che saranno più numerosi di quello brutti!”.
Saggia verità.
E mi sono detta che d’ora in poi prima di andare a letto dovremmo sempre ripercorrere i momenti più belli della giornata.
Spero sia un “esercizio” che li possa aiutare nei loro momenti bui…
Oh, Penny! Quanto vorrei essere in grado di passare un buon insegnamento e fiducia come fai tu con le tue ragazze.
Ma mi sembra di non farcela…
Babs manco a me sembra di farcela. Loro mi criticano, per loro non ci sono mai e non faccio mai la cosa giusta, è così che funziona tra madri e figli, ma questo non ci deve far barcollare…siamo noi gli adulti…non concentrarti sulle cose che non vanno, ma su quelle che funzionano, un po’ come gli ultimi dieci minuti.
Un abbraccio grande Penny
Ancora grazie. Sei un balsamo per la mia anima inquieta❤
Anche la mia è un’anima inquieta. Fammi essere la tua fiducia, che con le tue parole, tu sei la mia. Questo fanno le amiche. Penny
che bellissimo pensiero, mi metto in mezzo allora!
Mettiti in mezzo. Vedrai che ti piglia. Bacini. Penny
io sento che…forse sono di nuovo felice. Ho tanta paura a dirlo
un abbraccio
Le cose belle si ha sempre un po’ paura di perderle, per questo bisogna averne cura. Sempre. Ti abbraccio. Penny
Non ti conosco Francesco ma ti leggo sempre qui ed ho intuito un po’ la tua storia…
Sono contenta per te…sapere che ogni tanto le cose vanno a posto mi riempie il cuore. Un abbraccio
qualche volte i miracoli forse accadono
un abbraccio
Allora si può ….e io gioisco un po’ con te?
Certo che si può, è una ricerca continua. Un “non arrivare mai” ed esserne consapevoli. Ti abbraccio Penny
Che bello questo post, mi fa bene rileggerlo. Ieri sono stata consapevole della mia felicità: a casa con la mia famiglia, senza compiti, senza tante cose da fare,a preparare una merenda golosa da mangiare tutti insieme, l’attesa del Natale, le feste con gli amici, i giochi da fare insieme,un viaggetto a Genova per stare tutti insieme senza pensieri, con il cuore aperto e la serenità nell’animo. È stato un anno gentile con me, era tanto che non mi accadeva, dopo tanto dolore un po’di tranquillità. E mi sono accorta che la felicità è dietro l’angolo, sta a noi prenderla a braccetto e intraprendere il cammino insieme. Buon Natale!❤