Agnese sbatte la porta di casa. É in ritardo.
Accompagna Sofia, la sua secondogenita, all’asilo, e come ogni santo giorno lei davanti alla porta della classe fa i capricci perché non la vuole lasciare. Poi, lancia Camilla a scuola, tra gli sguardi torvi della bidella che sta chiudendo il portone.
Quando prende l’autobus è in un bagno di sudore, piena di sensi di colpa per le urla che le sono scappate con le bambine, per il tempo che stringe, per la madre e la moglie che non riesce a essere.
Durante il tragitto pensa a Luca, al bacio che non gli ha dato prima di uscire, a cosa preparare per cena, al fatto che si è dimenticata di stendere la lavatrice, allo zaino di danza di Camilla che è rimasto nell’ingresso. Manda un messaggio a sua madre per dirle che è viva, se non vuole che le tenga i musi per giorni.
Agnese cerca di tenere insieme e si incastra, lo sa. Le scelte non sono mai azzeccate, non riesce ad arrivare ovunque.
Scende dall’autobus, ripensa alla cena, potrebbe preparare un arrosto o delle polpette che piacciono tanto alle bambine.
Entra in ospedale, saluta due colleghi e timbra il cartellino. Può respirare.
Succede che la vita ci travolge e ciò che è importante viene sommerso. Succede che crediamo sempre di dover dimostrare qualcosa, dimentichiamo noi stesse, e ciò di cui abbiamo bisogno. Succede.
Per questo dobbiamo essere clementi e concederci la possibilità di non arrivare ovunque. Staremmo meglio noi ,e chi ci sta vicino.
Troppo spesso noi donne non ci permettiamo di chiedere aiuto. La stragrande maggioranza degli uomini, purtroppo, non è stata cresciuta facendo in modo che sviluppasse la capacità di guardarsi intorno, capire cosa c’è da fare e farlo. Ma ci sono moltissimi uomini innamorati e responsabili che sarebbero ben contenti di dare una mano se gliene si dà l’opportunità. Dobbiamo smetterla di fare le wonderwoman, e non solo accettare di non poter arrivare ovunque ed essere TUTTO, ma anche ammettere ed imparare a comunicare che abbiamo bisogno d’aiuto. Finché non ci si è provato, la colpa di questa fatica immensa e della trascuratezza nel rapporto in buona parte è nostra.
Sono pienamente d’accordo con te. Dovremmo chiedere e appoggiarci quando non ce la facciamo più. Capita che vogliamo fare le cose a modo nostro perché è più semplice, e non solo, in questo modo tendiamo ad avere tutto sotto controllo. Ci sono molti rapporti che funzionano, uomini e donne che si sostengono e si danno una mano senza dirsi “Ti ho fatto questo…ti ho lavato i piatti…”. Dobbiamo rimboccarci le maniche per far funzionare le cose ma non credo si possa parlare di colpa. Lo sforzo deve essere di entrambi. Grazie del tuo punto di vita, siamo ” donne centriche” alle volte. Grazie Penny
Io forse sto iniziando a capire che non posso tenere tutto sotto controllo… e che demandare il controllo ogni tanto a qualcun altro può essere davvero piacevole. Ma lo sto iniziando a capire, sono ancora molto lontana dall’averlo assimilato!
Piccoli passi, anch’io ci riesco a tratti. Ma quando succede che riesco a lasciare andare, sto meglio, decisamente meglio. Buona giornata Bia, grazie per essere passata. Penny