Oggi mi chiedevo perché ci innamoriamo dell’amore e non dell’uomo. Perché lasciamo che la persona che abbiamo scelto ci tratti male o semplicemente non ci tratti.
Perché rimaniamo legate a un’idea dell’amore e la idealizziamo senza riuscire a dare uno stop. Perché continua a mancarci uno che ci fa male. Magari ci lascia e ci riprende. Oppure ci tratta come un mobile in disuso.
Forse siamo attratte dal trasformare un uomo infelice, strambo, anche stronzo, nel compagno ideale. Forse ci caliamo le braghe al primo: sei bella. Forse è la nostra cultura cattolica, la storia di Maria e del suo sacrificio, quella che ci portiamo in dote.
Quando mi sono separata ricordo che ho guardato mio marito e ho capito che ero io quella cambiata. Lui era sempre lo stesso. Almeno a me sembrava così.
Eppure, quando ci siamo incontrati e innamorati avevo bisogno di un uomo come lui. Avevo bisogno della sua approvazione, di essere un copilota nel nostro rapporto. Avevo bisogno di cedere il passo. Perché pensavo di non farcela da sola.
Poi sono cresciuta. E ho capito che l’amore segue regole sue. Che per avere un rapporto come si deve, alla pari, dobbiamo essere risolte. Altrimenti non funziona.
E sentirla quella solitudine di cui abbiamo paura. Tutta. Fino in fondo.
Che se ci facciamo trattare “male” , se non riusciamo a imporre la nostra volontà, se l’altro ci usa e abusa, ci vuole e poi ci allontana, è perché stiamo rispondendo a qualcosa d’altro che amore non è.
A un bisogno antico, nato con noi, nel tempo che fu. Un bisogno di approvazione e accettazione del nostro essere.
Quell’uomo lo abbiamo scelto perché in qualche modo ci è funzionale. Ci serve o ci è servito e noi serviamo a lui. In un gioco che fa male. Che conosciamo da tempo.
Se tutto questo sia una forma d’amore io non lo so. So che amiamo come siamo capaci. Ma quando ho incontrato un uomo che mi faceva stare bene, che dava ascolto alle mie istanze, che mi era vicino ma riconosceva i miei spazi, ho capito che quello era ciò che desideravo da un rapporto. E da me stessa.
Che l’amore ti fa innamorare dell’uomo e ti fa stare bene. Quasi sempre. Che non vuol dire pensarla allo stesso modo o non avere problemi. Ma vuol dire esserci in quella relazione come persona e non confondersi più. Non essere un tutt’uno.
Sono stata piccola per molto tempo. Nei rapporti ero una bambina che aveva bisogno di essere amata e avrei fatto qualsiasi cosa perché ciò avvenisse. Anche fare in modo che l’altro mi trattasse male.
Quando ho fatto pace con quella parte di me e mi sono detta che potevo esistere al di là di un uomo, quando ho iniziato a darmi dignità, ho imparato ad amare.
Prima non ne ero pronta. Pensavo che il sacrificio, la rinuncia, la negazione fosse amore.
Ho capito che è tutto il contrario. Ho capito che l’amore non si svela se non riusciamo a pensare a noi come individui. Che spesso si chiama amore un bisogno. Che, a volte, scegliamo una persona perché sappiamo che non ci abbandonerà. Non perché l’amiamo.
Che l’amore è cura, ma è anche la più alta forma di egoismo, e se io do tutto e non so preservarmi non sto amando nel modo giusto. Confondo i piani e l’amore.
E se do tutto pretendo che anche per l’altro sia così. E non mi basterà mai.
Si dice che l’amore risolve ogni cosa, non è vero. A volte l’amore non basta e per incontrarlo dobbiamo fare in modo che siamo noi a bastarci. Allora si svela. E quando succede è meraviglioso.
Penny
Sempre piacevole leggero leggerti, anche quando tocchi argomenti e sensibilità femminili e ci si sente esclusi (ahimè!).
Non vorrei ma poi mi faccio prendere. Ogni tanto devo tenermi a freno, riconosco il valore della persona senza distinzione. Tu tienimi il passo.
Ogni tanto penso a te e a tua figlia. Ti abbraccio Penny
Grazie. Le figlie in realtà sono 3. La mia storia è simile (e chi l’ha detto?) alla tua, ma la mia prima non vuole più vedermi né sentirmi. Piango. Un caro saluto.
Guarda che sembro distratta ma ricordo, ricordo quel tuo rapporto tormentato perché lei non ti vuole più vedere. Ricordo. Tu scrivile. Fallo. Un abbraccio Penny
Sottoscrivo immediatamente tutto quello che hai scritto nel post. Inoltre la frase “Che spesso si chiama amore un bisogno” racchiude, a mio parere, tutti i problemi che ci costruiamo nella nostra vita!! Grazie ed un abbraccio 🙂
Peró un po’ abbiamo bisogno dell’altro. Solo un po’. Buona giornata Claudio.
Mamma mia Penny cara, ho i brividi!!!! Che meraviglia di emozioni che riesci a trasmette. Vorrei abbracciarti e poter sentire la tua voce. Grazie grazie grazie. Sei una persona SPECIALE ?
Mi prendo l’abbraccio. E sono speciale nella misura in cui é condivisibile quello che scrivo. Quindi anche tu sei speciale. Bacetti Penny