Esiste un fattore mamma? Esistono madri che cercano disperatamente spazi per ricrearsi.

Quando arriva un figlio sappiamo tutte che la nostra vita si rivoluziona.

Siamo noi a dover rinunciare o trovare un nuovo equilibrio. Rimetterci in gioco. Più degli uomini. Non si tratta delle notti in bianco, ma di qualcosa di più.

Cambia il nostro corpo, l’idea che avevamo di noi. Gli altri ci affibbiano un ruolo e noi lo cavalchiamo. Dimenticando il resto. Uno stop alle nostre ambizioni.

A volte perdiamo il lavoro o dobbiamo scegliere come rimettere insieme tutti i pezzi di noi. Ricominciare una e più volte.

E lo facciamo. Ci rimbocchiamo le maniche per quel posto nel mondo che non sia solo di madre.

Ma esiste un fattore mamma. Quello che ci portiamo dietro sempre.

Quando facciamo una cena. Quando ci dedichiamo del tempo. Fuori, altrove, oltre loro. I nostri figli.

Quando ci compriamo un vestito, andiamo ad un corso, pensiamo giá a cosa portaremo a casa. Un pensiero, un dono.

Avranno mangiato? Avranno fatto i compiti? Si saranno ricordati la borsa dello sport?

Esiste un fattore mamma intrinseco.É un fattore dentro. Marcato.
Ci appartiene ed é nostro.

Lo sappiamo noi donne che siamo madri.

Ci proviamo con costanza e determinazione a rimpicciolire il fattore. Nasconderlo un po’. Dimenticarcene per qualche ora. Chiuderlo in una bottiglia e lanciarlo in mare.

Quando non siamo con i nostri figli pensiamo giá a quando torneremo. A quello che diremo. Ai corpi che stringeremo. Al loro odore. Al ritorno.

E dimentichiamo il resto. La camera in disordine, le maglie arrotolate, le liti.

Perché sono la nostra casa, e noi la loro. Il posto migliore che abbiamo mai abitato.

Noi che abbiamo quel fattore, possiamo andare lontano. Molto lontano. Ma torniamo sempre.

In realtá siamo sempre qui. Anche quando non ci siamo.

Penny

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